Non ho tempo. Mi distraggo. Non riesco a trovare un posto tranquillo. Non mi rilasso abbastanza. Non ne avverto i benefici. Sono probabilmente le scuse più comuni per rinunciare subito alla meditazione. Non aiuta il fatto che un numero crescente di praticanti ne sbandieri ai quattro venti gli enormi effetti positivi: se non sei convinto che meditare faccia bene, non c'è storia, troverai mille altre occupazioni, hobby e intrattenimenti pur di non incrociare le gambe nella posizione dell'om.
Oppure ci provi anche, ma finisci per scoraggiarti a causa dei troppi pensieri che affollano la tua mente. Ti è capitato di vedere la scena della meditazione nel film "Mangia. Prega. Ama"? Quella in cui in cui Julia Roberts cerca di meditare con scarsi risultati: "Semplicemente sgombra la tua mente. Respira. Che cosa farò quando quest'anno sarà finito? Dove andrò a vivere? Forse a Chicago. Oh mio Dio… potrei costruire una stanza da meditazione! No! Piantala di pensare. Perché è così difficile?!".
Ecco credo che molte persone se la passino alla stessa maniera. Non solo non trovano la concentrazione per "sgombrare" la mente, per focalizzarsi sul respiro e via dicendo, ma forse non credono neppure troppo nei benefici che può dare una costante pratica meditativa. Eppure, che si tratti di meditazione zen, vipassana, meditazione trascendentale, mindfulness, yoga o meditazione buddhista, sembra che anche la scienza sostenga sempre di più che meditare fa bene a corpo, mente e spirito. Come? Aiutando, per esempio, ad alleviare lo stress, a percepire meno il dolore fisico e migliorare le difese immunitarie.
Nel caso della meditazione trascendentale, è stato pubblicato uno studio condotto su 19 persone, in cui i loro livelli di stress erano più bassi grazie alla pratica di questa disciplina. La meditazione trascendentale non è una tecnica di rilassamento, ma una pratica in cui scopo è quello di ridurre la confusione mentale causata dal continuo passaggio di pensieri superflui nella testa. In effetti, solo pensare di poter mettere a tacere questa confusione, è un primo passo per vivere meno stressati. Ad ogni modo sembra che bastino 20 minuti di meditazione trascendentale per potenziare la propria personalità e vivere meglio
Uno studio del 2011 pubblicato su The Journal of Neuroscience mette in relazione la pratica della meditazione con la riduzione del dolore, in particolare attraverso la mindfulness. Ebbene sembra che per alcune persone 4 o 6 sessioni di mindfulness siano sufficienti per avere una minor percezione del proprio dolore; altre invece, in presenza di un dolore cronico, hanno bisogno di più sedute, anche fino a otto settimane. Ad ogni modo, generalmente, tutti i pazienti hanno percepito un miglioramento grazie alla pratica delle meditazione.
La meditazione è anche associata ad effetti positivi sul sistema immunitario. Uno studio pubblicato su Psychosomatic Medicine ha scoperto come un numero di volontari sottoposti a un programma di meditazione abbia sviluppato più anticorpi per combattere l'influenza. In effetti, secondo gli autori dello studio, i risultati suggeriscono che la meditazione può cambiare il cervello e la funzione immunitaria in modo positivo.