Spagna: in arrivo la prima legge sulla protezione dei diritti animali, ma della corrida non c’è traccia

Tra le nuove disposizioni spiccano lo stop alla vendita di animali all’interno di negozi e la proposta di convertire gli zoo in riserve naturalistiche. Vengono inasprite anche le sanzioni per chi commette reati ai danni degli animali. Nessun cenno, invece, all’abolizione della sanguinosa tradizione che costa ancora la vita a molti tori.
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Martina Alfieri 21 Febbraio 2022

La Spagna è pronta ad approvare la sua prima legge a tutela dei diritti degli animali. Un importante passo avanti, che stabilisce alcune regole fondamentali come il divieto all’uccisione e al maltrattamento degli animali. La legge, che dovrà essere approvata dal parlamento, impedisce inoltre che cani, gatti e altre specie possano essere esposti e venduti come merce all’interno di negozi. Nessuna menzione, però, per lo spettacolo di sangue più amato dagli spagnoli: la corrida.

È la prima volta che il paese iberico si appresta a varare una legge che ha l’ambizione di garantire il benessere animale a 360 gradi. Se il testo sarà approvato, gli animali non potranno più essere utilizzati all’interno di spettacoli artistici, iniziative turistiche e pubblicitarie o manifestazioni religiose. Zoo e delfinari saranno gradualmente trasformati in riserve naturalistiche. In futuro dovranno ospitare e proteggere specie autoctone e non esotiche, così da diventare un luogo di conoscenza e sensibilizzazione rispetto alla biodiversità locale.

"Questa legge ci rende un Paese migliore", ha dichiarato la ministra dei Diritti sociali Ione Belarra Urteaga. "Il valore di una società si misura anche da come si prende cura dei propri animali".

Per gli animalisti, però, la nuova legge non è abbastanza: i diritti dei tori, sacrificati all’interno dell’arena nella corrida, rimangono infatti del tutto esclusi. Il Paese non sembra ancora pronto ad abolire una tradizione tanto radicata quanto problematica e anacronistica:

"Abbiamo pensato che, purtroppo, questo Paese avesse bisogno di un dibattito più ampio (sulla corrida) e questa legge era urgente e necessaria per tutti gli animali domestici e selvatici in cattività" , ha dichiarato a Reuters il direttore per i Diritti degli animali  del governo Sergio Torres. "Questo non significa che non lo considereremo in futuro”.

Almeno per gli animali domestici, la legge dovrebbe garantire maggiori tutele, prevedendo sanzioni più pesanti in caso di maltrattamenti: chi commetterà abusi su un animale dovrà scontare da 18 a 24 mesi di carcere. Nonostante questa legge sia senza dubbio un primo passo, la speranza è che la Spagna arrivi realmente a schierarsi dalla parte degli animali su tutta la linea, mettendo in discussione anche la tradizione della corrida.