Tromboflebite: come capire se è in corso e cosa fare

La tromboflebite è un’infiammazione che può colpire una sola o più vene del tuo corpo, di solito si tratta di quelle delle gambe. Provoca un rigonfiamento derivato dalla presenza di un coagulo che ostacola il passaggio del sangue.
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Valentina Danesi 1 Ottobre 2023
* ultima modifica il 05/11/2023

Il termine tromboflebite indica un’infiammazione della parete di una vena in cui si forma un coagulo di sangue che non permette o rende più difficoltoso il passaggio di sangue. Quel coagulo si chiama trombo. La mancata circolazione del sangue o comunque la maggiore difficoltà di passaggio fa sì che la vena diventi edematosa, irritata e dura al tatto.

Sintomi della tromboflebite

Ecco da cosa si può notare la formazione di una tromboflebite, quando la gamba o meglio una sua parte è:

  • gonfia
  • fa molto male
  • calda e arrossata
  • Febbre (in alcuni casi).

Presta attenzione a quello che sembra un dettaglio ma non lo è: non è detto che maggiore sia il numero di sintomi più sia grave il problema, anzi quando è di tipo profondo spesso non dà sintomi eppure la forma è quella più seria.

Perché viene la tromboflebite

Devi sapere che la tromboflebite non colpisce solo le gambe ma anche vene di braccio e collo e i motivi per cui insorge sono vari. Può essere di due tipi in base a al tipo, o meglio dove si trovano, le vene che colpisce:

  • superficiale
  • profonda.

La seconda è una condizione importante da scoprire e curare perché se protratta nel tempo può portare a situazioni serie come insufficienza venosa cronica, con edema, dolore, pigmentazione cutanea da stasi e ulcere.

In generale possiamo dire che le cause principali e i fattori di rischio sono:

  • traumi
  • infezioni ed infiammazioni del vaso
  • stasi o turbolenze del flusso sanguigno
  • un sangue che si coagula con estrema facilità.

Quali possono essere le complicazioni

Le tromboflebiti profonde sono quelle più serie e che possono causare altri problemi altrettanto seri come:

embolia polmonare

Ictus

infarto miocardico acuto.

Come si diagnostica

La diagnosi di trombosi venosa superficiale è clinica e confermata dall’eco-color-doppler, un esame strumentale utile a:

  • confermare la diagnosi
  • stabilire l’estensione della trombosi
  • escludere la forma profonda.

Molto importante è verificare la durezza della vena: se è dura e non si lascia schiacciare c'è qualcosa che non va.

Per confermare la diagnosi in certi casi possono essere necessari altri esami strumentali come la venografia, TAC ed RMN della zona coinvolta.

Qual è il trattamento previsto per la tromboflebite

Il trattamento che serve deve risolvere il problema ma anche evitare che si ripresenti in futuro. Senza dubbio il trattamento è diverso a seconda che si tratti di una tromboflebite superficiale o profonda. Per esempio la forma superficiale normalmente regredisce da sola, eventualmente si usano bendaggio elasto-compressivo, farmaci antidolorifici e antiinfiammatori topici quando espressamente consigliato dal medico. Talvolta si associa anche l’eparina, per circa un mese, che serve per fluidificare il sangue.

Nel caso della forma profonda, invece, il primo passo è quello di evitare l’embolia polmonare grazie ad un anticoagulante. Poi, in base al soggetto si decide cosa fare:

  • farmaci fibrinolitici o trombolitici, in grado di distruggere il coagulo, ma che portano anche con sé un rischio più alto dei soliti anticoagulanti
  • trombectomia o fasciotomia.

Quanto dura una tromboflebite

Come avrai capito arrivando fin qui, molto dipende dal soggetto e anche dalla forma da cui viene colpito. In linea di massima se non ci sono complicazioni il tutto può risolversi in una settimana o due. In rari casi, la tromboflebite può causare dolore molto intenso ma anche impossibilità di movimento.

Come prevenire la tromboflebite

Ecco con un semplice elenco qualche buon consiglio per cercare di evitare la tromboflebite:

  • non essere troppo sedentario, se non puoi muoverti fai esercizio sul posto (questo è il caso soprattutto dei viaggi molto lunghi)
  • bevi molto e mantieniti idratato
  • evita di assumere la pillola anticoncezionale se hai dei fattori di rischio
  • non fumare
  • evita cibi ricchi di grassi
  • non esagerare con il peso, tienilo sotto controllo non deve aumentare
  • controlla la pressione sanguigna soprattutto se sai di soffrire di sbalzi.

Fonte| PennMedicine

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