Un cavallo atleta non può essere destinato al macello: lo dice (finalmente) la Legge

La salute e il benessere di un cavallo atleta devono essere garantiti durante tutta la sua carriera agonistica, ma anche dopo. Finalmente c’è una legge che vieta che un cavallo venga destinato al macello dopo aver preso parte a gare e competizioni tutta una vita. Insomma, una meritata pensione.
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Gaia Cortese 26 Marzo 2021

Un altro passo importante nel campo dei diritti animali è stato fatto. Con la recente pubblicazione del Decreto Legislativo del 28 febbraio 2021, n. 36 sulla Gazzetta ufficiale della Repubblica italiana del 18 marzo 2021, infatti, il cavallo atleta è legalmente e ufficialmente riconosciuto dallo Stato italiano., e soprattutto, terminata la sua carriera agonistica, non potrà più essere destinato al macello.

Per essere considerato un atleta, un cavallo deve possedere determinati requisiti: innanzitutto l’esemplare deve essere registrato attraverso un documento di identificazione; deve poi essere dichiarato “non destinato alla produzione alimentare”; infine, deve essere iscritto al repertorio dei cavalli atleti.

Accertate queste condizioni, un cavallo atleta viene finalmente considerato al pari di un atleta umano. Il Decreto, infatti, stabilisce  diverse norme che garantiscono la salute e il benessere dell’animale, oltre al fatto che nell’Art. 19, oltre ad essere previsto il divieto di macellazione degli animali impiegati per attività sportive, viene resa obbligatoria da parte della proprietà la stipula di una polizza assicurativa in loro favore.

Non solo. Secondo l’Art. 23, tutti i cavalli che svolgono attività sportiva devono sottoporsi ad una visita veterinaria ogni anno e alle vaccinazioni previste dalla Fise (Federazione italiana sport equestri). Inoltre, l’Art. 20 esige la reperibilità di un veterinario per tutti gli eventi sportivi con gli animali e la possibilità di ammettere il cavallo alle varie manifestazioni solo se considerato idoneo a gareggiare.

“Questo è il punto di partenza che ci consentirà di dialogare con le Istituzioni, al fine di ottenere una serie di semplificazioni e agevolazioni a favore del “cavallo atleta” – ha dichiarato Marco Di Paola, Presidente della FISE  -. Richieste che sono sempre state rispedite al mittente, poiché la figura del cavallo atleta non era ancora riconosciuta dall’ordinamento giuridico”.