Un cumulo di alberi morti trattiene le emissioni di 2,5 milioni di auto in un anno

Nel delta del fiume canadese Mackenzie, è stata individuata la più grande distesa naturale di alberi morti. I ricercatori della Colorado State University hanno studiato i tronchi caduti poi nel fiume e hanno scoperto qualcosa di incredibile.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 18 Maggio 2023

La scoperta di per se ha dell'incredibile, in quanto mai fino a ora si era pensato di lasciare che la natura agisca e faccia il suo decorso senza intaccarla. Pensaci un attimo. Questa scoperta è incredibile perchè prima non ci siamo mai arrivati ad attuarla, ma il fatto che sia più che normale che la natura faccia il suo corso è una cosa di una banalità incredibile.

Perchè ti sto dicendo questo?  Qualche settimana fa si è individuata una zona del delta del fiume Mackenzie, Canada settentrionale, dove sono stati ritrovati centinaia di alberi morti. Un vero e proprio cimitero, una distesa.

Questo impressionante “deposito” fluviale di legname, classificato come il più grande a livello mondiale, è stato mappato e studiato dal Dipartimento di Geoscienze della Colorado State University.

Ora, dopo averti contestualizzato, luogo, scoperta, e chi l'ha studiato, arrivo a dirti perchè tutto questo è stato indicato come sorprendente. In sostanza tutti quei tronchi, apparentemente ormai inutili, rappresentano un valido alleato nella lotta all’inquinamento. Di per se sono in grado di immagazzinare circa 3,4 milioni di tonnellate di carbonio.  Se volessimo fare una comparazione sarebbe l'equivalente delle emissioni emesse da 2 milioni e mezzo di auto nell’arco in un anno, come sottolineato dalla stessa dottoressa Alicia Sendrowski, ricercatrice presso la Colorado State University e principale autrice dello studio.

Fonte: Colorado State University/Geophysical Research Letters

Questa cifra potrebbe addirittura essere sottostimata. La ricerca, apparsa su Geophysical Resarch Letters, identifica che: una volta caduti, gli alberi si fanno strada dalle foreste all’oceano attraverso i fiumi, ma può capitare che si blocchino durante il percorso, finendosi per accumularsi in determinati punti.

Grazie alla datazione al carbonio emerge che la maggior parte degli alberi campionati ha iniziato a crescere intorno o dopo il 1950, mentre alcuni  tronchi di albero erano decisamente più antichi, addirittura risalenti al 700 d.C. circa.