Una nuova ricerca corregge l’Onu: a rischio il doppio delle specie previste, tra cui molti insetti

I ricercatori del Musée National d’Histoire Naturelle in Lussemburgo hanno condotto uno studio che mostra come circa due milioni di specie vegetali e animali sono a rischio di estinzione. Questa cifra rappresenta il doppio delle precedenti stime delle Nazioni Unite e mette in guardia soprattutto sulle conseguenze disastrose che avrebbe una così netta riduzione degli insetti.
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Roberto Russo 9 Novembre 2023

Uno studio pubblicato recentemente sulla rivista scientifica Plos One ha portato alla luce una situazione allarmante: ben due milioni di specie vegetali e animali a livello globale sarebbero a rischio di estinzione. Questa nuova stima corregge la precedente realizzata dalla Nazioni Unite: sarebbero il doppio rispetto all'ultima previsione.

La ricerca, condotta da un team di scienziati del Musée National d'Histoire Naturelle in Lussemburgo, ha analizzato i dati relativi alle specie europee incluse nella Lista Rossa dell'Unione Internazionale per la Conservazione della Natura (IUCN), considerata la fonte più completa di informazioni sulle specie a rischio. I risultati hanno evidenziato che il 19% delle specie europee è minacciato di estinzione, con un rischio particolarmente elevato per piante (27%) e invertebrati (24%) rispetto ai vertebrati (18%).

Questi dati sorprendenti superano le precedenti stime dell'IPBES (Intergovernmental Platform on Biodiversity and Ecosystem Services), ovvero la Piattaforma intergovernativa sulla biodiversità e i servizi ecosistemici delle Nazioni Unite. Questa nel 2019 aveva stimato che circa un milione di specie a livello globale fossero a rischio di estinzione. La discrepanza tra le due stime può essere attribuita in parte alla maggiore disponibilità di dati sugli insetti, un gruppo estremamente diversificato e spesso sottovalutato nelle analisi globali.

Il precario stato degli insetti

Axel Hochkirch, ricercatore principale dello studio, ha sottolineato l'importanza di riconoscere la grave minaccia che incombe sugli insetti, in quanto svolgono un ruolo cruciale negli ecosistemi, contribuendo all'impollinazione delle colture, al riciclo dei nutrienti nel suolo e alla decomposizione dei rifiuti. “Senza gli insetti, il nostro pianeta non sarebbe in grado di sopravvivere”, ha affermato Hochkirch.

Le cause del declino delle popolazioni di insetti, così come di molte altre specie, sono ben note e sono principalmente dovute all'attività umana. L'espansione dell'agricoltura e la conseguente perdita di habitat naturali rappresentano la minaccia più significativa, seguite dallo sfruttamento eccessivo delle risorse naturali, dall'inquinamento e dallo sviluppo residenziale e commerciale.

Lo studio evidenzia l'urgenza di intraprendere azioni concrete per salvaguardare la biodiversità e contrastare la crisi globale dell'estinzione. Tra le misure più efficaci figurano la conservazione degli habitat naturali, la riduzione dell'uso di pesticidi e fertilizzanti, la promozione di pratiche agricole sostenibili e la lotta contro le specie invasive.

Questo studio dimostra che abbiamo una percentuale molto elevata di specie a rischio di estinzione, ma possiamo fare qualcosa al riguardo”, ha affermato Hochkirch. “Ogni volta che si intraprendono azioni di conservazione, si osservano miglioramenti”.

La salvaguardia della biodiversità non è solo un imperativo ecologico, ma anche una questione di sopravvivenza per l'umanità. Gli ecosistemi sani forniscono una moltitudine di servizi essenziali, tra cui la produzione di cibo, la purificazione dell'acqua e dell'aria, la regolazione del clima e la protezione dalle inondazioni e dalle altre catastrofi naturali.

Perdere la biodiversità significa perdere la base stessa del nostro benessere e del nostro futuro. È tempo di agire e di invertire la rotta prima che sia troppo tardi.