Arriva per tutte le ragazze il momento della prima visita ginecologica. Si tratta di un appuntamento importante, del quale di solito si occupa la mamma. Il papà spesso non mostra interesse, non perché non si senta coinvolto, ma per imbarazzo o per paura di mettere in difficoltà la figlia. Ciò che conta è far vivere alla ragazza questa visita serenamente, com’è giusto che sia. Non deve essere fonte di preoccupazione, ma deve capire che nel medico può trovare un alleato per gestire la propria intimità in salute e sicurezza. Ecco perché è bene superare una serie di falsi miti. Quali sono?
Sì e no. Non è obbligatorio che sia così. La ginecologa Manuela Farris sostiene che “se il ciclo è molto abbondante sin dalla prima mestruazione è bene consultare il ginecologo. Nel caso in cui non ci siano problemi associati alle mestruazioni (dolori forti, ciclo molto abbondante) si può rinviare la visita”
Non è vero. Sono le mamme che si occupano dell’educazione sessuale delle figlie, nella maggior parte delle famiglie, e quindi probabilmente sarà la mamma a suggerire un controllo ginecologico. Detto questo, la ragazza può farsi accompagnare, come andare da sola o con un’amica.
Ecco un’altra falsità. Non si va da ginecologo solo perché ci sono problemi e ciò vale a tutte le età. La visita è l’occasione per fare controllo, ma anche per parlare prevenzione e contraccezione.
Falso. Non importa che il medico sia uomo o donna, ciò che conta è che sia un professionista preparato.
Vero. Almeno, lo è meno di quanto si possa immaginare, perché il medico che si occupa della salute intima femminile sa come affrontare la visita e mettere la paziente a suo agio.
Falso. “In genere non è necessario fare una visita con lo speculum la prima volta ma può bastare un’ecografia pelvica, quindi per nulla dolorosa. Nel caso in cui fosse necessaria la visita si può definire fastidiosa, ma non dolorosa”, ha specificato la dottoressa Farris.
In realtà, questo è molto soggettivo. Ciò che conta è fornire informazioni utili, senza spaventare la ragazza, che deve evitare di avere accesso a informazioni online inappropriate.
No, non è presto. “I primi disturbi ginecologici si possono manifestare sin dalle prime mestruazioni. Le irregolarità mestruali devono essere analizzate dopo 3 anni dalla prima mestruazione perché facilmente i cicli diventano regolari in questo lasso di tempo. È importante che il ginecologo faccia la domande corrette mettendo a proprio agio la paziente, invitandola a segnalare eventuali dolori (piccoli o grandi) o abbondanza del flusso”, ha confermato la ginecologa.
Falso. È invece il momento giusto. “Nel corso del colloquio è possibile anche informare rispetto alle opzioni contraccettive. Può essere di aiuto spiegare come alcuni metodi (vedi la pillola in particolare) venga utilizzata per alcune irregolarità legate al ciclo mestruale che possono essere affrontare in età adolescenziale, senza trascinare sintomi e problemi per tanto tempo”, ha spiegato la sessuologa Roberta Rossi.
Il medico sarà felice di accogliere qualsiasi domanda sull’argomento. “Può essere utile, ad esempio, spiegare che l’utilizzo della contraccezione consente un maggiore rilassamento e possibilità di coinvolgimento nel rapporto non dovendo preoccuparsi di “stare attenti”. Oppure anche ricordare che l’eiaculazione esterna, anche se con basse probabilità potrebbe portare a una gravidanza indesiderata oppure come anche alcuni metodi contraccettivi proteggono dalle infezioni sessualmente trasmissibili. Questi sono esempi di informazioni utili per la ragazza che si avvia verso l’inizio della propria vita sessuale”, ha confermato la sessuologa.
Fonte| Comunicato stampa di Intimina