A che punto siamo con la riforestazione urbana a Milano dopo le tempeste di Luglio 2023? La risposta di Forestami

Le alluvioni, le tempeste e la grandine del mese di luglio ha devastato interi ettari di verde della città di Milano. Sono caduti circa 1000 alberi e altri vivono in condizioni di rischio. Ohga ha voluto sentire il direttore tecnico di Forestami per capire a che punto si è con le azioni di riforestazione in città.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Mattia Giangaspero 10 Ottobre 2023
Intervista a Riccardo Gini Direttore tecnico di Forestami e Direttore di Parco Nord Milano

Quando si pensa alla "città" la parola d'ordine in questo periodo storico deve essere una sola: "verde". Ancor di più se una delle città in questione è Milano. E sempre di più dopo quanto è accaduto nel mese di luglio 2023, precisamente il 12, il 21 e il 24 notte. Tre nottate tragiche che i cittadini milanesi ricorderanno per molto tempo. Grandine, tempeste, e alluvioni hanno causato danni e disagi in tutta la Lombardia e in particalora la perdita di oltre 1000 alberi in tutta Milano e allora adesso a più di due mesi di distanza la domanda è d'obbligo. "A che punto siamo con la riforestazione urbana a Milano?"

La Giunta comunale quest'estate dopo le tante piogge aveva preso una decisione: "Chiudere i parchi e attuare il piano di messa in sicurezza di tutto il verde urbano della città di Milano". 

Sappiamo però che questo non poteva bastare, bisognava anche rimediare ai danni che il maltempo aveva causato. In tre sole notti, senza contare l'hinterland, nella città milanese erano caduti 350 alberi. Dato complessivo invece, comprendendo la città metropolitana, cresciuto, come detto prima appunto, fino a 1000 alberi caduti.

Un danno non da poco e non solo economico, visto anche il famoso piano che il Comune da qualche anno insieme a Forestami stava portando avanti, ovvero quello di mettere a dimora circa 3milioni di alberi entro il 2030. 

E allora tornando alla domanda iniziale, noi di Ohga abbiamo pensato di chiedere come procede la riforestazione in città direttamente al Direttore tecnico di Forestami Riccardo Gini.

Direttore, partiamo direttamente dall'azione più recente che avete portato avanti con Prada, ovvero quella di riforestazione del Parco Nord di Milano. 

"Abbiamo e stiamo lavorando nella ricostruzione dei filari che sono stati abbattuti dal grande temporale del 24-25 luglio, ma anche dai precedenti e successivi. In quell'area sono purtroppo caduti alberi di grandi dimensioni. Non abbiamo avuto nessun filare danneggiato completamente, ma all'interno dei tanti filari che abbiamo, oltre 200, abbiamo avuto alcuni alberi spezzati e quindi gli abbiamo dovuti tagliare perchè ormai erano irrimediabilmente compromessi.

Forestami Academy – Parco Nord Milano

Grazie alla collaborazione con Prada saremo in grado durante la stagione agronomica 23-24 di ripiantare molti alberi, non giovanissimi, come di solito avviene, ma più formati, di qualche anno cosicché la risposta speriamo possa essere più immediata. Anche in questo caso non potremo ripiantare tutti alberi di qualche anno perchè più si mettono alberi grandi, più questi rischiano di essere soggetti a crisi da trapianto perchè si tagliano delle radici già formate e poi diventa difficile che si riformi nuovamente l'apparato radicale. Con precisione, le do alcuni dati: noi saremo in grado di mettere a dimora circa 300 alberi adulti di 20 specie diverse.

Conti poi che il Parco Nord di Milano è uno dei polmoni verdi storici della città dove l'amministrazione punta maggiormente.

Ogni anno infatti, a prescindere da manutenzioni o interventi straordinari come questi, procediamo con il rimboschimento del Parco, piantando sempre più specie diverse. Questa operazione va avanti dal 1983 e quest'anno abbiamo svolto il 48esimo lotto di rimboschimento. Inoltre a partire dal prossimo anno continueremo con questa politica, attuandola sui nuovi terreni acquistati in zona "la Balossa".

Direttore per quanto riguarda invece la riforestazione urbana di tutta Milano metropolitana, volevo chiederle: "È cambiato qualcosa dopo il maltempo di quest'estate?" Nel senso che per quanto riguarda la messa a dimora di alberi, soprattutto giovani, dal tronco non formato, avete pensato di creare intorno strutture per la loro messa in sicurezza. Glielo chiedo proprio in vista della prevenzione che deve fare il Comune di Milano sul verde cittadino, così da non rischiare che, con nuove situazioni di maltempo, gli alberi continuino a cadere. Banalmente: "Avete pensato a degli argini, delle protezioni intorno al tronco?"

"In occasione della Green Week è stato svolto un dibattito specifico proprio su questo tema. Milano purtroppo non possiamo stravolgerla a livello urbano con uno schiocco di dita sapendo che ereditiamo un patrimonio di verde che viene da lontano. A Milano i molti alberi presenti sono stati piantati negli anni 60-70, quando le conoscenze sugli alberi erano quasi zero. E per questo motivo ci sono molte situazioni in cui gli alberi sono troppo vicini gli uni agli altri e quindi devono essere potati spesso.

Il problema è che con gli anni abbiamo imparato che più si pota un albero, più le radici si riducono. Le dico tutto questo perchè uno dei problemi principali è risolvere queste situazioni, prima ancora di intervenire su altre, sennò rischiamo di perde un patrimonio di verde, che ha la città, quasi secolare. Un'altra tematica che Forestami ha portato direttamente sul tavolo delle Amministrazioni è che se una messa a dimora di un albero costa 100, la sua manutenzione deve costare almeno 200. Va creata la condizione per cui le radici possano crescere bene e nel modo più corretto possibile. E adesso mi riallaccio alla domanda che mi ha posto. La prima azione per provare a mettere in sicurezza il tronco e la chioma è proprio quello di dare spazio alle radici di crescere in quanto danno stabilità a tutto l'albero.

Con le tecnologie attuali abbiamo analizzato in molti casi la stabilità degli alberi dalla salute del tronco, del fusto e abbiamo notato come proprio la stabilità non dipendente maggiormente dalla salute del tronco, ma dalla salute della radice.

Una prova che invece facciamo e bisogna continuare a svolgere a tappeto su tutti gli alberi è la prova di trazione, ovvero si sottopongo gli alberi alle prove di sradicamento e quelli che non resistono vengono abbattuti. 

Esiste però anche un'altra prova che è molto meno costosa e si chiama "gemello digitale". In pratica si svolge la prova di sradicamento, ma a livello digitale, quindi non si attua la prova fisica che è molto costosa e questo per Milano potrebbe essere una chiave di svolta.

E ovvio che la questione della messa in sicurezza non riguarda solamente la manutenzione del verde pubblico e degli alberi, ma anche per esempio la situazione mobilità, con parcheggi abusivi su parterre di verde che portano al compattamento delle radici. Qui però è una questione che deve risolvere l'amministrazione e la politica. Bisogna ripensare totalmente alle città per rendere la vita di noi cittadini, compatibile con la crescita della natura. "

Leggi in proposito l'intervista all'Assessore al Verde del Comune di Milano – Grandi