Aifa ha approvato un nuovo vaccino contro lo pneumococco

Lo pneumococco è un batterio che può provocare polmoniti, meningiti e sepsi, oltre che altre infezioni di minore entità. Sono a rischio soprattutto le persone con più di 65 anni e bambini e adolescenti con meno di 17 anni. Per questo motivo, sottoporsi al vaccino è molto importante.
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Giulia Dallagiovanna 16 Marzo 2022
* ultima modifica il 17/03/2022

Aifa ha approvato un nuovo vaccino contro lo pneumococco. O meglio, contro le infezioni che questo batterio, della famiglia degli streptococchi, può provocare. Si tratta di patogeni che si trasmettono soprattutto per via aerea e che sono una delle principali cause di polmonite negli adulti. A esserne a rischio sono soprattutto gli over65, per i quali è consigliato il vaccino, ma anche i bambini e gli adolescenti, dove spesso questo batterio dà origine a meningiti. La buona notizia quindi è che da oggi in Italia è disponibile un farmaco in più per la prevenzione, particolarmente indicato per chi ha dai 18 anni in su.

Si tratta di un vaccino coniugato 15-valente, sviluppato anche tenendo in considerazione quelle categorie di pazienti fragili, pià a rischio di complicanze dovute a questa infezione e con esigenze cliniche specifiche. Di norma, è sufficiente una sola dose per sviluppare una quantità di anticorpi sufficienti a garantire una copertura a vita. In questo caso, però, viene aggiunta una seconda dose di vaccino polisaccaridico a un anno di distanza, oppure a due mesi se la persona è ad alto rischio.

Tieni presente che, secondo quanto riporta l'Istituto superiore di sanità, nel nostro Paese si contano almeno 1.500 casi ogni anno di meningiti, polmoniti o addirittura sepsi causate dallo pneumococco. Non abbiamo invece una stima precisa di quante siano le malattie di entità più lieve, come otiti o sinusiti, la cui origine è sempre da ricercarsi in questo batterio.

Diventa quindi importante, al di là del tipo specifico di vaccino, prevenire le infezioni e le malattie più grave ad esse correlate. Perciò se hai più di 65 anni, oppure se tuo figlio ne ha meno di 17, una buona idea è informarsi dal medico o dal pediatra di famiglia e capire se sia il caso di sottoporsi alla vaccinazione.

Fonte| Ansa

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