Alcune persone stanno respirando volontariamente smog e aria inquinata per studiarne gli effetti sul cervello

Ben 13 persone stanno partecipando, come volontari, a un progetto di ricerca portato avanti da istituti di ricerca inglesi per valutare gli effetti dello smog sul cervello. In ogni seduta, ciascuno di loro sarà esposto a un inquinante diverso o ad aria pulita, senza sapere mai cosa sta effettivamente respirando.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Dicembre 2023
* ultima modifica il 19/12/2023

Respireresti mai gas di scarico, fumi derivanti dalla combustine di carburante o i vapori emessi dai prodotti per la pulizia?

La tua risposta è ovvia: c’è però un gruppo di persone che lo sta facendo davvero. Per la scienza.

Ben 13 persone stanno partecipando, come volontari, a un progetto di ricerca portato avanti dall’Università di Manchester e il Manchester University NHS Foundation Trust con il sostegno del Natural Environment Research Council per indagare l’impatto dell’inquinamento atmosferico sulla salute del cervello.

Si chiama HIPTox e prevede che i partecipanti indossino una maschera di ventilazione che spinge all’interno delle loro vie respiratorie una serie di inquinanti comuni.

Che queste sostanze, esterne e interne, siano correlati a effetti negativi per la salute come malattie cardiache o polmonari ormai lo sappiamo.

Anzi, da tempo ormai sappiamo che l’inquinamento atmosferico sia anche causa di un numero altissimi di morti precoci.

Ricordi il report dell’Agenzia europea per l’Ambiente, secondo cui nel 2021 la pessima qualità dell’aria è costata la vita a più di mezzo milione di persone in tutta Europa? Ecco.

Da diverso tempo però si pensa che lo smog possa causare problemi anche alla memoria e ad altre, fondamentali, funzioni cerebrali.

I volontari che partecipano allo studio respireranno emissioni provenienti da auto diesel, combustione di legna, vapori generati da prodotti per la pulizia e fumi di cottura come la frittura.

L’esposizione durerà un’ora e sarà ripetuta più volte nell’arco di diversi mesi: in ogni sessione, ciascun volontario sarà esposto a un inquinante diverso o ad aria pulita, senza sapere mai cosa sta effettivamente respirando.

L’ipotesi di partenza dietro i potenziali effetti dello smog sul cervello è quella secondo cui gli inquinanti causerebbero gravi stati infiammatori in diverse parti del corpo, come i polmoni, producendo sostena chimico tossiche che finirebbero fino al cervello, danneggiandolo.

I ricercatori hanno anche spiegato che una parte fondamentale dello studio prevede l’analisi dei potenziali fattori di rischio genetici: per questo stanno reclutando partecipanti a cui è stato diagnosticato un membro della famiglia con una malattia neurodegenerativa, come la demenza, per determinare se corrono un rischio maggiore di declino cognitivo dovuto all’inquinamento atmosferico.

Fonte | National Institute For Health and Care Research

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