Alex Weber, la giovane californiana che pulisce il mare dalle palline da golf

Ne ha già recuperate almeno 50mila, e sui fondali marini ce ne sono ancora tantissime. Alex Weber, una teenager californiana, nel 2016 ha scoperto dove vanno a finire tutte le palline da golf che vengono lanciate verso l’oceano, e ha iniziato a raccoglierle. Per aumentare l’attenzione a un tipo di inquinamento fino ad ora sconosciuto, ha fondato il progetto The Plastic Pick-Up.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 8 Maggio 2019

"Il mare è sempre stato la mia casa e il mio miglior maestro." Alex Weber, la giovane teenager californiana che ha fondato il progetto The Plastic Pick-Up, descrive così il suo rapporto con l’oceano, il luogo in cui è cresciuta e che ora ha deciso di aiutare e salvaguardare personalmente. E pensare che la sua intensa attività ambientalista ha avuto inizio appena tre anni fa.

Era la primavera del 2016, e Alex era nel pieno di un’immersione subacquea nei pressi di casa sua, vicino Pebble Beach, in compagnia di suo padre. Mentre nuotava, all’improvviso si accorse che il fondo del mare aveva un colore insolito, ma non capì subito di cosa si trattava. Solo avvicinandosi e osservando meglio Alex capì: migliaia e migliaia di palline da golf ricoprivano letteralmente il fondale marino. Un’enorme distesa di sfere bianche di plastica adagiate sulla sabbia, che impedivano di vedere il fondo. La sua prima reazione fu di curiosità. Ma subito dopo, iniziò a farsi strada la preoccupazione per il danno ambientale che quelle palline potevano causare al suo amato oceano.

Così, già dal pomeriggio seguente, con l’aiuto del padre e di un suo amico d’infanzia, Alex ha iniziato a trascorrere almeno un’ora al giorno a raccogliere questi curiosi rifiuti. Solo il primo giorno, ne collezionarono oltre duemila. Ma non solo: nel corso delle loro lunghe immersioni, hanno iniziato anche a raccogliere dati utili alla comprensione del fenomeno e degli ecosistemi acquatici della zona, individuando anche i punti in cui le palline da golf si aggregavano di più. Infatti, la causa del problema è il fatto che molti club di golf, sport molto praticato in California, si trovano proprio vicino al mare e una volta che le palline vi finiscono dentro vengono subito dimenticate.

Dopo un primo periodo di attività “autonoma”, Alex ha contattato Matthew Savoca, ricercatore presso l’Hopkins Marine Lab della Stanford University, che ha offerto il suo aiuto nell’analisi delle sostanze nocive che questo genere di rifiuti può rilasciare nell’ambiente marino, in particolare lo zinco di cui è composto il “guscio” delle palline. In questo modo, Alex ha potuto alzare l’attenzione verso un problema fino ad allora letteralmente rimasto sommerso.

In poco più di due anni, questo team di raccolta ha recuperato più di 50.000 palline, che sono state stipate nel giardino e nel garage di casa.

Per supportare la sua missione, Alex ha fondato un sito web, The Plastic Pick-Up. Si tratta di un portale attraverso cui la giovane e il suo team comunicano e diffondono le loro attività ambientali e i risultati delle loro ricerche, cercando di aumentare l’attenzione delle persone sull’inquinamento che producono, anche inconsapevolmente.