granchio morto in spiaggia

Allarme in Australia: centinaia di pesci e crostacei morti sulle coste

Dozzine di pesci, tra cui squali, razze e polpi, sono stati ritrovati morti sulla spiaggia di Eight Mile Creek, in Australia meridionale. Le cause della moria sono ancora in corso di accertamento, ma la bassa salinità delle acque è la causa più probabile.
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Roberto Russo 17 Gennaio 2024

Le coste dell'Australia meridionale sono state sconvolte da una moria di pesci senza precedenti. Decine di animali marini, tra cui squali, razze, polpi e granchi, sono stati rinvenuti senza vita sulla spiaggia di Eight Mile Creek, a sud-est di Mount Gambier.

L'allarme è stato lanciato da residenti e turisti, che hanno trovato la spiaggia ricoperta di carcasse di pesci. I funzionari del Dipartimento delle industrie primarie e delle regioni (PIRSA) sono stati immediatamente informati e hanno avviato un'indagine per determinare le cause di questa tragedia.

In base ai primi accertamenti, la causa più probabile è la bassa salinità delle acque, causata dalle recenti forti piogge. L'eccessivo afflusso di acqua dolce sembra, infatti, aver alterato l'equilibrio naturale degli ecosistemi marini, rendendo l'ambiente inospitale per molte specie di pesci. E, purtroppo, non è la prima volta che notizie simili giungono dall'Australia.

La causa non è stata ancora confermata, tuttavia le prime indicazioni basate sui test dell'acqua indicano che la bassa salinità causata dalle recenti forti piogge è la ragione più probabile della mortalità dei pesci” ha dichiarato un portavoce del PIRSA.

Si tratta di un evento sfortunato ma non del tutto insolito, soprattutto in aree costiere che subiscono variazioni repentine dei livelli di salinità. Le specie marine coinvolte, da quel che risulta, sono per lo più sedentarie e non hanno la capacità di adattarsi rapidamente a cambiamenti così drastici.

Gli esperti del PIRSA sottolineano che la moria è stata causata da un evento naturale e non da fattori antropogenici. Tuttavia, invitano la popolazione a prestare attenzione e a segnalare eventuali anomalie alle autorità competenti. In ogni caso, c'è da ricordare che secondo alcuni, una tale moria potrebbe essere una conseguenza dello sversamento delle acque tossiche di Fukushima. Al momento, comunque, la versione ufficiale è quella del PIRSA.

Questo evento drammatico serve a ricordare quanto sia fragile l'equilibrio degli ecosistemi naturali e quanto sia importante preservare l'ambiente marino. La bassa salinità, infatti, non è l'unico fattore che può mettere a rischio la vita dei pesci: l'inquinamento, la pesca eccessiva e il cambiamento climatico rappresentano altre minacce gravi per la salute degli oceani.

Fonte | The Australian