Barbie rimesse a nuovo da stilista

Barbie scartate sono rimesse a nuovo per la felicità delle bambine migranti arrivate a New York, l’iniziativa è di una ex designer americana

Non sono solo giocattoli, sono oggetti che regalano conforto e tenerezza. Con questa convinzione la stilista in pensione Barbara Lakin rimette a nuovo bambole per le bambine migranti che approdano a New York. E regala loro un sorriso.
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Evelyn Novello 10 Agosto 2023

I giocattoli possono stimolare l'immaginazione, confortare e donare quella spensieratezza che dovrebbe caratterizzare l'infanzia. Non tutti i bambini, però, hanno occasione di averli, soprattutto chi fugge dalla propria città d'origine alla ricerca di una vita migliore. É il caso dei bambini provenienti dall'America centrale o meridionale che raggiungono New York e che spesso approdano in città senza nulla. A regalare loro un sorriso ci pensa l'associazione Team TLC NYC, che ha cominciato a prestare i primi soccorsi ai migranti che approdano alla stazione di Port Authority a Midtown.

L'organizzazione da tempo fornisce ai richiedenti asilo di New York vestiti e altri beni di prima necessità ma, da marzo di quest'anno, ha aperto anche un piccolo negozio, il Little Shop of Kindness, un angolo in cui migranti possono sentirsi al sicuro e procurarsi gratuitamente gli oggetti di cui hanno bisogno per iniziare una nuova vita. Nonostante non sia un vero negozio, lo shop è allestito come tale per dare a chi arriva un senso di dignità  senza dover rovistare tra un mucchio di vecchi usati. Non ma non è tutto. Ai bambini vengono regalati dei giochi, in particolare delle bambole, le Barbie di Barbara Lakin.

Lakin è una volontaria newyorkese di 66 anni dell'Associazione Team TLC ma anche stilista ormai in pensione. Per donare un po' di allegria alle bambine migranti, ha deciso di rimettere a nuovo Barbie scartate cucendo loro nuovi abiti. Tutto è iniziato dal ripristinare una bambola trovata accidentalmente da un collega del negozio, e, piuttosto che gettarla via, la ex stilista ha deciso di cucirle un nuovo vestito. Il giorno dopo l'ha donata a una bambina che è arrivata da lei con la famiglia e l'ha vista così felice che ha deciso di continuare. Ritrovando poi vecchie camicie da uomo a maniche lunghe, Lakin ha pensato di realizzare con la stessa stoffa un coordinato camicia a manica corta per il papà e vestito Barbie per la figlia, un'idea che pare aver già riscosso molto successo tra le famiglie di migranti che si recano al Little Shop of Kindness.

Barbara Lakin, che ha passato anni a lavorare come designer di maglioni, si è sempre impegnata nel processo creativo, tanto sul lavoro quanto ora nel suo impegno come volontaria. Finora ha donato 20 Barbie ma spera che le donazioni aumentino, specialmente quelle nere con occhi marroni, che assomigliano di più alle bambine a cui saranno regalate. “Alcune di queste famiglie hanno viaggiato da un paese all'altro per raggiungere il confine, poi hanno trascorso 40 ore su un autobus per venire qui. Hanno tolto loro tutto – ha detto Lakin alla CNN – È difficile immaginare cosa abbiano passato questi bambini. Penso che per un bambino avere un giocattolo, specialmente in queste circostanze, sia davvero importante. È qualcosa che può confortarli, qualcosa che possono tenere vicino".