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Case Green FAQ: proviamo a rispondere alle domande che ti stai ponendo

Arriva l’approvazione del Parlamento Europeo sulle Case Green. Dal 2030 gli edifici, anche quelli già esistenti, non dovranno più produrre sostanze nocive ed entro il 2033 tutti gli immobili dovranno garantire, minimo la classe energetica D. L’obbligo di riqualificare riguarderà, quindi tutti coloro che sono in possesso di immobili con classi energetiche più inquinanti, G e F. Si tratta di un maxi-piano di ristrutturazione per tutti i Paesi membri e noi adesso proveremo a rispondere a tutte le domande e i dubbi che abbiamo raccolto la scorsa settimana sui nostri social.
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Mattia Giangaspero 30 Marzo 2023

Non siamo ancora all'atto finale. Stiamo parlando da tempo di questo provvedimento dell'Unione Europea per riqualificare le case scaglionando in anni i salti di classe energetica che tutti gli edifici, pubblici e privati dovranno fare entro il 2050. Il progetto, se dovesse passare ufficialmente indicherà un cambio strategico per i Paesi membri molto importante nella lotta contro il cambiamento climatico, ma rischierà di essere un progetto anche molto diviso che potrebbe spaccare la comunità europea. Sì perché ovviamente riqualificare e ristrutturare le abitazioni significa anche aumento della spesa per il cittadino.  Ecco tutte le domande sulle Case Green a cui proviamo a rispondere.

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Quali lavori fare per riqualificare immobili in classe energetica F?

Si tratta di un percorso da fare per gradi, con degli obiettivi da raggiungere in diversi anni. I diretti interessati per ora sono coloro che sono in possesso di immobili con classe energetica G o F. Entro il 2030 hanno l'obbligo di fare il salto di classe arrivando minimo alla classe E e nel 2033 alla classe D. Allo stato attuale c'è una possibilità per risparmiare il più possibile. Parlo sempre del Superbonus che, anche se non è più al 110% ma al 90%, permette di poter rientrare il più possibile nella spesa da sostenere. Per ottenere l'intera agevolazione però bisognerà fare il salto di due classi. Quindi se hai una casa con classe G rimani obbligato a fare il salto di due classi per salire alla soglia minima richiesta, ovvero la classe E. Se, invece sei in possesso di una casa con classe F, conviene da subito attuare il salto di due classi (arrivi alla classe D), così da avere già i requisiti richiesti per il 2033. Quando si parla del salto di classe energetica, si fa fatica a tenere bene a mente di quant'è la reale riduzione di consumi da effettuare. Gli interventi che assicurano il passaggio di classe, comprendono l’installazione di schermature solari, la sostituzione degli infissi, la coibentazione dei cassonetti, l’installazione di un impianto termico più efficiente e la gestione dei consumi con sistemi domotici. Parlando nel concreto per passare alla classe energetica E, bisogna ridurre i consumi del 25%. In questo caso l'intervento da dover attuare per effettuare il passaggio è la sostituzione della caldaia che da gasolio deve diventare a metano. Identica percentuale per passare alla classe D, la quale necessita di un nuovo tipo di riscaldamento, per esempio a pavimento, oppure di una produzione energetica autonoma con l'istallazione di un impianto fotovoltaico. La classe B invece necessita di lavori di ristrutturazione esterni dell'immobile. Si devono isolare correttamente tutte le serramenti e produrre acqua calda da panelli solari. Per quanto riguarda la classe A, non si possono non citare la costruzione nel rispetto delle norme antisismiche, l'isolamento termico con un cappotto termico spesso 10 centimetri e il ricorso ad un impianto di riscaldamento ad alta efficienza.

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Chi certifica la Classe energetica?

L'Attestato di prestazione energetica (Ape) è obbligatorio che venga compilato e rilasciato da un soggetto certificatore accreditato. Nel concreto potrai rivolgerti ad un tecnico (anche all'interno di un'agenzia immobiliare), un architetto, un ingegnere o chiunque sia un esperto abilitato, chiamato certificatore APE.

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Anche le persone anziane che vivono in case o ville di proprietà saranno obbligati a riqualificare o ci sarà una deroga?

La Commissione Europea non ha ritenuto necessario introdurre sanzioni legate al mancato rinnovamento dell'immobile. Anche in questo caso spetterà solamente al singolo Stato e ai singoli Governi decidere come intervenire. Per esempio, in Francia lo scorso agosto è stata approvata una legge nella quale si specifica che tutti i proprietari delle abitazioni più energivore non potranno più affittarle dal 2025. Solo quindi quando la Direttiva Europea viene recepita per legge dallo Stato Italiano si potrà capire meglio se ci saranno ulteriori deroghe o sanzioni per chi non ristruttura casa.

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Il mio Comune non mi da il permesso di fare il cappotto esterno perché la casa occuperebbe una parte di strada pubblica

Potresti ugualmente procedere ai lavori a prescindere dalle regole, anche civili, del Comune di residenza o della Regione. Si tratta in sostanza di una deroga per l'installazione di cappotto termico esterno, che viene espressa dal Decreto Efficienza Energetica del 2020 nel quale viene espresso quest'aspetto: "Nel caso d’interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, il maggior spessore delle murature esterne e degli elementi di chiusura superiori ed inferiori, necessario per ottenere una riduzione minima del 10% dei limiti di trasmittanza, non viene considerato nei computi per la determinazione dei volumi, delle altezze, delle superfici e dei rapporti di copertura. Entro i limiti di questo maggior spessore, il Decreto consente anche la deroga a quanto previsto dalle normative nazionali, regionali o dai regolamenti edilizi comunali, in punto di distanze minime, sia tra edifici, sia dai confini di proprietà, e di altezze massime degli edifici. Non è comunque consentito derogare alle distanze minime previste dal Codice Civile."

Quindi, per ottenere la deroga alla realizzazione del cappotto, bisognerà  garantire una riduzione di almeno il 10 % dei limiti di trasmittanza. Nello specifico la trasmittanza termica del muro è un valore che permette di calcolare le dispersioni di calore della tua casa. Minore è questo valore, e inferiori saranno le dispersioni. Inoltre il maggior spessore dell'edifico con cappotto esterno non deve essere considerato nei computi per la determinazione dei volumi, delle altezze, delle superfici e dei rapporti di copertura. Vogliamo infine dirti che questa deroga resta valida e applicabile solo per interventi di manutenzione straordinaria, restauro e ristrutturazione edilizia, ma non di nuova costruzione.

Quali agevolazioni posso utilizzare per ristrutturare?

Bonus ristrutturazione

La misura consiste in una detrazione IRPEF del 50% della spesa sostenuta entro il limite massimo di 96.000 euro. L'agevolazione, già prevista per il 2022, rimarrà la stessa anche per il 2023 e per il 2024.

Bonus Barriere architettoniche

Con la Legge di Bilancio 2023 questo bonus al 75% è stato prorogato fino a fine 2025. Potrai beneficiarne se vorrai installare per esempio ascensori e montacarichi.

Superbonus

Non più al 110% vero, ma questo bonus al 90% resta il più accreditato per iniziare e completare tutti i lavori in ottica di avere un'efficienza energetica che rispetta la futura normativa europea. 

Bonus verde

Questo bonus è pensato per i lavori di manutenzione dei giardini o dei terrazzi e sempre con la legge di Bilancio del 2023 è stato prorogato ancora di un altro anno.

Bonus acqua potabile

Potrai detrarre il 36% di quanto speso se avrai compiuto lavori come: la costruzione di pozzi, recinzioni, impianti di irrigazione, coperture e giardini pensili. Il recupero economico massimo da questo bonus è di 1.800 euro e per poterlo richiedere dovrai spendere massimo 5.000 euro. 

Bonus mobili

Tra i bonus che troveremo nel prossimo biennio c’è quello dedicato all’acquisto dei mobili e dei grandi elettrodomestici. L’agevolazione è collegata alle ristrutturazioni domestiche e resta in vigore fino al 31 dicembre 2024. Cambiano gli importi economici. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2023 la detrazione scende al 50% fino all’importo di 8.000 euro. Dal 1° gennaio al 31 dicembre 2024 la detrazione massima scende al 50% fino all’importo massimo di 5.000 euro.

Ecobonus

È un bonus destinato ad agevolare gli interventi di riqualificazione energetica degli edifici come l’installazione di impianti di produzione di energia rinnovabile e per il miglioramento termico dell’edificio. Si prevedono tre scaglioni di detrazione: 50%,  60% e 85% per i condomini, a patto che venga certificato un salto energetico di almeno due classi.
La detrazione è fruibile in 10 rate annuali di uguale importo fino al 31 dicembre 2024.

Sismabonus

Anche il Sismabonus sarà valido fino a fine 2024. Sarà prevista una maxi detrazione fiscale destinata ad agevolare gli interventi di adeguamento sismico degli edifici.
I richiedenti potranno detrarre fino all’85% della spesa sostenuta sul tetto massimo di 96.000 euro. Confermato il requisito dell’ubicazione: gli edifici sui quali si eseguono i lavori devono trovarsi in zone sismiche ad alta o media pericolosità.

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Ci saranno bonus o nuove agevolazioni per ristrutturare casa?

Rispetto al testo di partenza, per le Case Green ci sarà la possibilità di ottenere altre agevolazioni o bonus, in quanto l'Unione Europea ha pensato di inserire un pacchetto di risorse per non addossare l'intera spesa sulle casse dello Stato e dei cittadini.

Quali deroghe sono previste?

Dalla direttiva verranno esclusi tutti gli edifici dal valore storio e architettonico, tutti i luoghi di culto, ma anche le seconde case che vengono utilizzare per meno di quattro mesi all'anno e gli immobili autonomi con una superficie calpestabile inferiore ai 50 mq. È stata prevista anche una clausola da parte della Commissione Europea: I Paesi membri potranno chiedere alla Commissione di adattare i target europei per particolari categorie di edifici residenziali, per ragioni di fattibilità tecnica ed economica. L'eventuale clausola se sarà richiesta dall'Italia inciderà su 2,6 milioni di edifici.

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Devo sostituire la caldaia, quale mi fa saltare la classe energetica?

All'interno del testo viene indicato però anche un divieto che entrerà in vigore a partire dal primo gennaio del 2024. Non ci sarà più alcuna agevolazioni per le caldaie alimentate a combustibili fossili. Questo però, in Italia, è un po' diverso. L'agevolazione delle caldaie è presente già nell'ecobonus che comprende tutti gli aspetti di riqualifica di una casa. Dunque, se il governo dovesse rinnovare gli incentivi anche per il prossimo anno e quelli futuri, per l'Italia non ci sarà alcuna variazione. In questo momento però, hai la possibilità di sostituire la tua caldaia anche con l'agevolazione del Bonus 50% per interventi di ristrutturazione semplice. Per quanto riguarda l’Ecobonus di cui abbiamo parlato prima, l’agevolazione è al 65% e prevede la sostituzione della caldaia con una di classe A, ma contestualmente dovrai installare sistemi di termoregolazione evoluti per i vari controlli: temperatura dell'acqua in rapporto a quella esterna, ambientale.

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