C’è una nuova svolta nella lotta al tumore al seno: un anticorpo monoclonale bloccherebbe lo sviluppo di metastasi alle ossa

La scoperta arriva dal lavoro di un gruppo di ricercatori guidati dal Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma: l’anticorpo monoclinale Volociximab sarebbe in grado di impedire il legame tra la cellula tumorale e la proteina integrina alfa 5, responsabile del processo che porta allo sviluppo di metastasi ossee.
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Kevin Ben Alì Zinati 26 Gennaio 2021
* ultima modifica il 29/01/2021

Nel 2020 il tumore al seno, in Italia, ha colpito quasi 55mila persone e ha causato oltre 12mila decessi. Come forse sai, negli ultimi anni la ricerca ha fatto passi in avanti importanti e il trend sulla mortalità è in costante calo. Oggi però potremmo avere una nuova soluzione contro una delle complicanze più diffuse della patologia: l’insorgenza di metastasi a livello delle ossa. Sulla rivista Oncogene, un gruppo di ricercatori del Policlinico Universitario Campus Bio-Medico di Roma con la collaborazione dell'Inserm di Lione, dell’Institut Curie di Parigi e dell'Università di Amburgo ha sviluppato un’innovativa terapia a base di un particolare anticorpo monoclonale in grado di bloccare i processi responsabili dello sviluppo delle metastasi.

La proteina “gancio”

I ricercatori hanno eseguito un’estesa attività di screening sul genoma di pazienti affette da tumore della mammella e da questi dati sono stati in grado di identificare che una specifica proteina, l’integrina alfa 5, sarebbe effettivamente uno dei principali responsabili dietro ai processi di metastatizzazione ossea.

La proteina integrina alfa 5, hanno spiegato i ricercatori, è in sostanza il “gancio” con cui una cellula tumorale si unisce alla fibronectina, altamente presente nel microambiente osseo.

Una volta scoperto il responsabile, i ricercatori si sono poi concentrati sulla ricerca di un metodo per contrastarlo e quindi bloccarne l’azione. E la soluzione ha preso le sembianze di un anticorpo monoclonale chiamato Volociximab.

L’anticorpo monoclonale

Il Volociximab era già stato studiato come un farmaco anti angiogenetico per inibire alcuni fenomeni connessi alla crescita del tumore causati dall’integrina alfa5: la creazione di nuovi vasi sanguigni che le cellule tumorali utilizzano per alimentarsi per esempio.

Cambiandogli il bersaglio, i ricercatori hanno scoperto che il Volocixamab sarebbe in grado di interrompere questo “aggancio” tra la proteina e le cellule. Frapponendosi alle due molecole bloccherebbe quindi il primo passo di quel processo che porta allo sviluppo delle metastasi nell'osso.

La sua elevata efficacia è stata dimostrata prima su modelli in vitro e poi in vivo e i risultati sono molto promettenti anche perché il farmaco è sicuro e non è tossico. Un passo deciso verso il futuro, insomma.

Fonte | "Integrin alpha5 in human breast cancer is a mediator of bone metastasis and a therapeutic target for the treatment of osteolytic lesions" pubblicata l'8 gennaio 2021 sulla rivista Oncogene

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