Chi è Hikmet Kaya che ha piantato 30milioni di alberi per salvarci dal riscaldamento globale

C’è un uomo in Turchia che è diventato un paladino della Terra. Questa è la sua storia, un importante esempio di come possiamo contrastare la crisi climatica.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 9 Febbraio 2024

Un eroe, anzi, un eco-eroe. Questa è la storia di Hikmet Kaya, un uomo che potrebbe essere l'esempio concreto del detto: "Il battito di ali di una farfalla può causare un uragano dall'altra parte del mondo". Hikmet Kaya, tecnico forestale ora in pensione, è stato per 24 anni a capo del Dipartimento Operazioni Forestali di Boyabat nel distretto di Boyabat di Sinop. Ha passato una vita a riforestare il Pianeta, per tutto il suo lavoro infatti si è concentrato sulle strategie di riforestazione di una collina arida che domina Sinop, una cittadina della Turchia settentrionale, precisamente sul Mar Nero. Lungo tutta la sua carriera quindi Hikmet e gli alberi sono stati quasi una cosa sola, pensa che è arrivato a piantare una cifra molto vicina ai 30 milioni di piccoli alberi su una collina arida che domina Sinop, trasformandola così in un'oasi verde.

Ha iniziato a lavorare al progetto nel 1978, concentrandosi prevalentemente sulle aree steppose di Bobayat. Ha collaborato con diversi team specializzati e alla comunità locale, in modo tale da poter trasformare quella che prima era una terra sterile in un paradiso terrestre, pieno di biodiversità e un luogo di convivenza tranquilla per uomini e animali. La Turchia infatti è vittima da decenni da una siccità che sta facendo sparire intere aree verdi e specchi d'acqua, nel 2021 infatti il Paese ha perso il suo secondo lago più grande, il Tuz. Oltre alle temperature progressivamente sempre più alte, a causa del riscaldamento globale, la Turchia sta perdendo regioni del suo Paese a causa di diverse azioni dell'uomo: la sovrapesca, metodi altamente insostenibili per l'agricoltura.

Hikmet Kaya ne era consapevole, per questo motivo anche dopo aver terminato la sua carriera lavorativa (2002), non ha abbandonato il progetto. Oggi è considerato una sorta di eroe locale e nazionale, ma la sua storia merita di essere conosciuta in tutto il mondo. "La trasformazione di quelle aree in foreste è stata la mia più grande fonte di orgoglio", ha detto Kaya ai giornalisti, e ha aggiunto: "Dopo molti anni, abbiamo garantito che il nostro distretto avesse più beni forestali rispetto a quei giorni. È una sensazione eccellente".

Difficile far immaginare a un ragazzo nato negli ultimi 20 anni come sia stata quell'area al tempo in cui Kaya era ancora operativo, ma le immagini del "prima" e "dopo" ci lasciano una grande speranza: di fronte ai tantissimi paragoni in negativo, in cui vediamo scenari che cambiano totalmente e che vengono logorati dall'azione umana, c'è chi ancora ci crede e ci fa capire che invertire la rotta è possibile.