
Storico attivista per i diritti civili e sociali, politico, convinto radicale. Marco Cappato non passa inosservato ed è famoso in Italia e all’estero per le sue battaglie per rendere l’eutanasia legale e per legalizzare la cannabis. Difficile dire con quali modalità preferisce esprimere le proprie idee, di sicuro ne ha sperimentate molte: dalla disobbedienza civile alla fondazione di associazioni a favore della ricerca scientifica, è tesoriere dell’Associazione Coscioni e ha fondato il Congresso mondiale per la libertà di ricerca scientifica.
Anche se le battaglie di Marco Cappato partono da molto prima, i più lo conoscono per aver sposato la causa di Piergiorgio Welby nel 2007: affetto da una malattia neuromuscolare degenerativa, viveva attaccato a un respiratore dal luglio del 1997. Quello di Welby fu il primo caso in Italia a ottenere il fine vita legale. Dieci anni dopo, nel 2017, Mina Welby e Marco Cappato hanno accompagnato Davide Trentini, malato di sclerosi multipla, in Svizzera e chiedere di poter ottenere l’eutanasia. Una volta rientrati in Italia, sia Welby che Cappato si sono autodenunciati alle autorità italiane; hanno affrontato un lungo processo e nel 2021 sono stati assolti dalla Corte d’Assise perché “per l'aiuto al suicidio il fatto non costituisce reato, per l'istigazione il fatto non sussiste”. Il processo però non si è ancora concluso, perché la procura di Massa, a seguito della sentenza, ha presentato ricorso.
In ogni caso Cappato lo considera un passo in avanti, ma ha più volte dichiarato che non si fermerà con la disobbedienza civile fino a quando il Parlamento non approverà una legge in grado di tutelare e disciplinare il Fine vita in Italia.
Il 4 gennaio Cappato ha fatto sapere sui suoi social di essere stato colpito prima dell’inizio del 2023 da un’ischemia. Dopo un ricovero, fortunatamente le sue condizioni sono migliorate ed è stato dimesso dall’ospedale ad Aosta. Come gli hanno comunicato i medici che lo hanno seguito, è stato ricoverato “in seguito a un problema di origine cardiaca che ha prodotto uno screzio ischemico neurologico”. Dovrà sottoporsi a una operazione al cuore nelle prossime settimane. “Niente di serio”, commenta, e poi scherza: “Ps: Sono ammesse anche battute sulla Svizzera, a patto di non credersi originali ;-)”.