Chi è Tommaso Caligari, il ragazzo di 17 anni di Novara che ha inventato un sistema per la diagnosi precoce del Parkinson

Tommaso Caligari, a soli 17 anni, è riuscito a mettere a punto un dispositivo per diagnosticare precocemente il Parkinson. Il suo “detector” sfrutta due telecamere e un algoritmo di intelligenza artificiale per analizzare tremori e altre impercettibili anomalie nei movimenti delle persone per provare ad anticipare l’insorgenza di questa grave malattia neurodegenerativa. Settimana prossima verrà premiato in Senato.
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Kevin Ben Alì Zinati 19 Gennaio 2024
* ultima modifica il 19/01/2024

Il futuro di Tommaso Caligari sembra già scritto. E con il suo, un pezzetto – forse, si spera – anche del futuro del morbo di Parkinson.

Tommaso, infatti, è uno studente di 17 anni di Novara che ha realizzato un sistema che integra telecamere e intelligenza artificiale per fornire una diagnosi precoce di questa diffusissima malattia neurodegenerativa.

Progetto per il quale, tra pochi giorni verrà accolto e premiato in Senato.

"Parkinson Detector", come l’ha ribattezzato Tommaso, sfrutta l’occhio di due telecamere poste una di fronte all’altra all’interno di una stanza per analizzare la camminata di un paziente ed eventuali alterazioni degli arti superiori.

L’attenzione, in particolare, è puntata sull’angolo di oscillazione tra la spalla e il gomito. Diversi studi scientifici, infatti, hanno dimostrato che la riduzione di tale oscillazione è un indicatore precoce del morbo di Parkinson.

In più, altri sintomi come il tremore o la difficoltà motoria sono disturbi già presenti nelle fasi iniziali della malattia ma impercettibili all’occhio umano.

Non sfuggono invece a quello di una telecamera, le cui immagini, una volta raccolte, vengono poi date in pasto a un algoritmo di intelligenza artificiale, che compara i dati ed emette un responso.

Il sistema di IA è in grado di riconoscere la figura umana all’interno delle immagini e calcolare la posizione delle articolazioni per misurare gli angoli di movimento degli arti.

Le differenze nella cinematica del cammino rispetto a valori di normalità estrapolati dalla letteratura specialistica può fornire prime indizioni determinanti sui rischio di incorrere nel Parkinson.

Come ha ricordato la Stampa in una recente intervista, ad ispirare due volte Tommaso è stato il nonno Sergio, un meccanico ricco di idee e inventiva che coinvolgeva il nipote in mille progetti nel suo garage ed egli stesso poi colpito dalla malattia.

I test del Parkinson Detector eseguiti su una manciata di pazienti dell’Associazione Parkinson di Arona e poi su persone sane hanno dato risultati positivi, dimostrando che l’algoritmo funzionava in maniera estremamente accurata.

Il sistema messo a punto da Tommaso non è invasivo e non presenta rischi e, se ne venisse confermata l’efficacia diagnostica, potrebbe contribuire non poco ai processo di riconoscimento e individuazione di questa patologia, velocizzando così le prese in carico dei pazienti e, perché no, anticipando la somministrazione di trattamenti sempre più efficaci.

Il futuro della lotta al Parkinson, dunque, potrebbe arriva da qui: dalla mansarda di un diciassettenne di Novara.

Fonte | Iss

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