Chi era Mary Midgley, la filosofa degli animali (e di tanto altro)

Una donna fuori dal comune che ha fatto della filosofia la sua vita e della questione uomo-animale un oggetto di analisi etica e filosofica.
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Sara Del Dot 23 Ottobre 2018

Si è occupata di tante cose, Mary Midgley, nei suoi 99 anni di vita. Ha indagato il ruolo della filosofia, l’etica ambientale, il rapporto tra gli uomini e gli animali, il ruolo del mito e della poesia nella società contemporanea, ha criticato fortemente lo scientismo, il riduzionismo e l’ideologia dell’animale come macchina dell’uomo. È sempre stata una voce fuori dal coro perché, in un certo senso, è questo a cui porta la filosofia nella sua forma più pura. Nel corso di un’intervista con il Guardian, nel 2001, ha detto:

Mi capita continuamente di pensare che non dovrei più avere niente da dire e di trovare poi qualche dottrina meravigliosamente idiota che posso contraddire.

Mary nacque a Londra il 3 settembre del 1919. Quando aveva 12 anni, fu mandata a studiare in un collegio chiamato Dowe House, che aveva sede nella vecchia casa di Darwin. Lì, Mary conobbe la filosofia, da cui non si sarebbe più separata, tanto da entrare a far parte, ai tempi dell’università, in un quartetto di donne filosofe.

Un giorno, quando avevo 16 anni, presi un libro di Platone da uno scaffale. L’ho trovato fantastico

Mary attribuì sempre un enorme valore alla filosofia nella vita dell’uomo. Si racconta che associasse spesso questa disciplina all’idraulica: la filosofia, diceva, era qualcosa da cui l’intera civilizzazione dell’uomo dipendeva costantemente, ma nessuno se ne rendeva conto finché qualcosa non smetteva di funzionare nel modo giusto. Solo a quel punto si avvertiva la necessità di chiamare uno specialista. Nel 1950 sposò un filosofo, Geoffrey Midgley, con cui ebbe tre figli. Solo in seguito, a 56 anni, iniziò a pubblicare libri. Era una donna diversa, sempre pronta a mettere in campo una polemica ragionata e un contraddittorio costruttivo, forte soprattutto della sua conoscenza della fragilità dell’animo umano. Uno dei suoi bersagli preferiti, infatti, era l’allettante confusione di cui tutti gli uomini sono prigionieri, soprattutto quando non tengono sotto controllo la loro tendenza a semplificare o a esagerare.

Dentro ogni vero filosofo non c’è solo un avvocato, ma anche il cliente di quell’avvocato: qualcuno con una notevole idea da esprimere.

Era così, Mary, schietta, talvolta quasi aggressiva nelle sue dichiarazioni. In netto contrasto con il suo aspetto da dolce signora, quasi tutti i suoi libri nacquero da un impulso polemico, da un dibattito che lei considerava necessario intavolare. Negli anni ’70 iniziò a interessarsi alla questione animale, su cui scrisse diversi libri che le valsero il titolo di filosofa degli animali. Pubblicò molti scritti in cui sondò l’abitudine degli esseri umani a cercare di capire le cose soltanto decostruendole in piccole parti, perdendo di vista l’inevitabile connessione che tutti quei piccoli pezzi smembrati e analizzati hanno gli uni con gli altri. Un pensiero tanto evoluto, ma non impossibile da comprendere con un piccolo sforzo: l’uomo guarda il mondo come un insieme di singole parti, ma deve imparare a vederlo come un unico meccanismo in cui ogni individuo, umano, animale o vegetale che sia, ha il suo ruolo e non è indipendente dagli altri.

La vita umana è come un enorme acquario illuminato male che non vediamo mai davvero completamente dall’alto, ma soltanto attraverso alcune piccole finestre sparse attorno a esso. I pesci e le altre strane creature continuano a nuotare lontano da alcune finestre, e riappaiono poi in altri punti in cui una luce diversa li rende difficili da riconoscere. Una lunga esperienza e un passaggio costante da una finestra all’altra ci dà una buona abilità nel ritracciarli. Ma se ci rifiutiamo di mettere assieme i dati che abbiamo raccolto dalle diverse finestre, potremo trovarci in guai seri.

Mary Midgley è morta il 10 ottobre 2018 all’età di 99 anni. Tra i suoi libri più famosi, di cui soltanto uno è stato tradotto in italiano, troviamo Beast and Man (1978), Heart and Mind (1981), Animals and why they matter (1983), Wickedness (1984), Biological and cultural evolution (1984), The ethical primate (1994), The solitary self: Darwin and the selfish gene (2010), Are you an illusion? (2014)