Chi sono i donatori di coccole per neonati?

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
Ci sono tanti modi per stare vicino e portare conforto a chi soffre o a chi non ha nessuno: i donatori di coccole sono volontari che dedicano del tempo a portare amore e contatto fisico ai neonati prematuri, in terapia intensiva o semplicemente che non hanno i genitori vicini.
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Valentina Rorato 27 Marzo 2022

Una carezza, il sentirsi protetti dalle braccia di chi ci ama: il tatto è una delle forme più potenti di comunicazione umana. Per i neonati, in particolare, è il loro primo e più essenziale linguaggio. I bambini comprendono l'amore, il comfort e la sicurezza attraverso l'atto di essere teneramente abbracciati e coccolati. Ma cullare un bambino dà loro più di tutto questo È una medicina preziosa, soprattutto per i nati prematuri, che spesso vengono al mondo con un sistema immunitario debole e polmoni sottosviluppati.

Quando i prematuri vengono coccolati e toccati, i loro segni vitali spesso migliorano e i ricercatori hanno scoperto che aumentano anche i risultati positivi di sviluppo neurologico e di crescita. Ci sono piccoli però doppiamente sfortunati, perché non hanno la mamma e il papà vicini, a sostenerli, magari perché scelgono di non esserci o perché una grave malattia li tiene lontani, com’è successo con una certa frequenza durante la pandemia di Covid 19.

Nascono così i donatori di coccole per neonati. Sono un gruppo di volontari che regalano carezze, abbracci e presenza ai prematuri, neonati in terapia intensiva oppure semplicemente ai piccoli che non hanno i genitori.

Le prime associazioni

La prima associazione in Italia che si è occupata di stare accanto ai piccolissimi in ospedale è le Coccole di mamma Irene, nata proprio dopo la morte di Irene, una mamma che è stata colpita da emorragia cerebrale e non ha mai potuto stringere tra le sue braccia la sua bimba, Emma Maria, nata di 32 settimane.  “Nella sofferenza della perdita di Irene che ci ha segnati tutti, stiamo provando a trasformare il nostro dolore in energia da incanalare verso qualcosa di costruttivo: Le coccole di mamma Irene vorrebbe essere un aiuto concreto per i bambini ospedalizzati che non ricevono cure e attenzioni o non ne hanno a sufficienza”, raccontano sul sito internet i parenti.

Con il tempo, si sono moltiplicate le associazioni I bambini Dharma, che opera in tutta Italia, l’Associazione Donatori di Coccole, che invece lavora sul territorio della Regione Emilia Romagna, soprattutto in collaborazione con l’ospedale di Parma, La Prima coccola, Donatori di Coccole Odv e l’Associazione Cucciolo. I volontari sono soprattutto donne, alcune mamme, altre nonne, altre ancora che voglio semplicemente donare un po’ d’amore.

I donatori di coccole, ovviamente, non sono solo un fenomeno italiano, anzi. Nascono negli Stati Uniti. E si basa, come detto, su una serie di ricerche che hanno dimostrato come la canguro terapia, ovvero tenere i bambini il più possibile pelle a pelle, invece di lasciarli nelle culle o nei box, può avere reali benefici per lo sviluppo.  Sebbene questa tecnica sia ormai un trattamento standard nelle unità di terapia intensiva neonatale (NICU) oggi, almeno per i bambini che possono trascorrere del tempo al di fuori delle incubatrici, negli anni '90 non lo era. La maggior parte degli ospedali sentiva che il rischio di esporre i prematuri e altri neonati fragili ai germi superava i benefici non documentati di tenerli in braccio. Nel 1996, Ruth Feldman, professoressa di psicologia e neuroscienze all'università Bar-Ilan di Tel Aviv, ha messo insieme due gruppi campione di 73 bambini ciascuno in due diversi ospedali israeliani. Un gruppo ha ricevuto un trattamento standard, nell'altro, le madri avrebbero tenuto i loro prematuri per un'ora al giorno per 14 giorni. I bambini avevano un'età gestazionale media di 30 settimane, il che significa che erano prematuri di dieci settimane e un peso medio di 1.270 g. Ha scoperto che i bimbi del secondo gruppo non solo sono cresciuti più velocemente, ma sono diventati ragazzini più forti con il tempo.

Come diventare donatori

Non servono abilità particolari: bisogna avere un po’ di tempo e amore per i bambini. Il primo step è contattare un’associazione di donatori di coccole, che si occupano di organizzare corsi di formazioni con personale specializzato, perché ovviamente per toccare un neonato prematura bisogna avere alcune cortezze, così come per entrare e uscire dalla terapia intensiva.