Colonnine di ricarica ogni 50 chilometri in autostrada: è la svolta per le auto elettriche in Italia?

È stato approvato in Commissione Bilancio della Camera un emendamento alla manovra, fortemente voluto dal MoVimento 5 Stelle, che impone alle concessionarie autostradali di installare una stazione di ricarica per veicoli elettrici almeno ogni 50 chilometri. Un importante provvedimento per cercare di accelerare la transizione verso una mobilità a zero emissioni.
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Federico Turrisi 22 Dicembre 2020

L'auto elettrica non ti convince perché hai paura di non avere sufficiente carica per arrivare alla tua destinazione e di non trovare stazioni di ricarica lungo il tragitto? Dovrai trovare un'altra scusa per cercare di non abbandonare il tuo vecchio veicolo a benzina o diesel. Perché presto in autostrada potrai trovare ogni 50 chilometri un punto di ricarica.

La commissione Bilancio della Camera dei Deputati ha infatti approvato un emendamento alla manovra, proposto da un gruppo di deputati del MoVimento 5 Stelle (Giuseppe Chiazzese, Andrea Giarrizzo, Luca Sut, Giovanni Vianello), che punta a sostenere lo sviluppo della mobilità elettrica. Nel dettaglio, la nuova misura prevede l'obbligo per tutti i concessionari autostradali di installare colonnine di ricarica per veicoli elettrici di ultima generazione almeno ogni 50 chilometri sulle proprie tratte di competenza.

Il termine per l’installazione dei punti di ricarica di potenza elevata è di 180 giorni, e nel caso i concessionari non provvedano, chiunque ne faccia richiesta si può candidare per installarle. In questo caso, il concessionario dovrà pubblicare entro 30 giorni una manifestazione d’interesse volta a selezionare l’operatore sulla base di caratteristiche tecniche e commerciali che valorizzino efficienza, qualità e varietà dei servizi proposti.

Si tratta di un deciso passo in avanti, e non solo nel contrasto di quella che gli inglesi chiamano range anxiety, letteralmente l'ansia da autonomia, tipica di chi è diffidente nei confronti dell'auto elettrica. Finalmente i nostri governanti si preoccupano di un tema di importanza strategica, come quello di dotare la rete stradale nazionale di un'adeguata infrastruttura di ricarica e di recuperare i ritardi che scontiamo nei confronti di altri Paesi europei (e non solo) nel campo della mobilità a zero emissioni. Piaccia o no, la transizione all'elettrico del settore automobilistico è inevitabile. Meglio essere preparati.