Come devi leggere uno studio scientifico? Una breve guida

Ogni giorno vengono pubblicati tantissimi studi scientifici e di alcuni di questi ne viene data notizia sui giornali. Ma come devi leggere questi articoli? Le scoperte di cui si parla sono definitive o servono ulteriori controlli?
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Dott. Albert Kasongo Medico vaccinologo
1 Dicembre 2020 * ultima modifica il 01/12/2020

Leggere e interpretare uno studio scientifico è un lavoro tutt’altro che semplice e richiede una valutazione preliminare della validità dello studio stesso in cui deve rientrare una conoscenza di base dell’argomento trattato che aiuterà a comprendere e valutare i dati statistici e le conclusioni in maniera critica. Un altro elemento, non di poco conto, riguarda la rivista scientifica in cui è stato pubblicato: più è autorevole e più è attendibile il lavoro, in quanto prima di pubblicarlo sarà sottoposto a un accurato controllo da parte di una commissione preposta e verrà letto da un maggior numero di persone che potranno muovere critiche o citare lo stesso studio in altri lavori scientifici (un indice di valutazione utile è l’Impact Factor, o I.F., che indica quante citazioni riceve l’articolo in media).

Come si svolge uno studio scientifico

All'interno di uno studio scientifico possiamo distinguere 5 passaggi in tutto:

  1. Fase preclinica: serve a dimostrare efficacia e validità di un nuovo approccio e si avvale di test di laboratorio o su animali.
  2. Fase I: rappresenta il primo passo nello sviluppo di un nuovo farmaco e vengono effettuati i primi studi sugli esseri umani. Il fine è quello di determinare la via di somministrazione migliore (orale, iniezione, rettale ecc…), il dosaggio più efficace e più sicuro e gli effetti collaterali del nuovo trattamento.
  3. Fase II: serve a determinare quanto il nuovo trattamento risulti efficace e sicuro. Si basa sui risultati di fase I e si somministra secondo il dosaggio ritenuto sicuro nella fase precedente. Il nuovo farmaco viene somministrato a un gruppo ristretto di individui selezionato secondo criteri specifici (in genere si tratta di un centinaio di persone) per capire se funzioni nei confronti della malattia contro cui è stato ideato e in quale misura.
  4. Fase III: il nuovo trattamento viene somministrato a un numero sempre maggiore di persone e serve a capire se risulti essere migliore o meno rispetto ai trattamenti già esistenti nei confronti della malattia in esame. Nel caso in cui non esistano già trattamenti standard, serve a valutare se il nuovo approccio sia più efficace del trattamento più comunemente accettato per far fronte alla patologia in oggetto. Per poter avere dei risultati imparziali, il metodo ritenuto più affidabile è quello di dividere i partecipanti a questa fase in 2 gruppi: gruppo di controllo, che riceve la terapia standard o il placebo, e gruppo di sperimentazione, che riceve il nuovo trattamento. L’assegnazione ai due gruppi deve avvenire in maniera casuale (randomizzata) e sarebbe opportuno che sia i partecipanti che l’operatore non siano a conoscenza di quale individuo abbia ricevuto quale trattamento (doppio cieco).
  5. Fase di farmacovigilanza: avviene dopo l’immissione sul mercato del nuovo trattamento e serve a valutare, nel lungo termine e tenendo conto di tutte le variabili del caso, sicurezza ed efficacia del trattamento ed eventuale insorgenza di altri effetti collaterali

Come leggere uno studio scientifico

Bisogna innanzitutto tenere conto dei vari fattori, tra cui il tipo di studio effettuato, il numero di pazienti coinvolti e l’interpretazione dei risultati statistici (deviazioni standard, Odds Ratio, media, Hazard Ratio ecc…), che ci possono aiutare a definire l’attendibilità o meno di uno studio e i limiti eventuali a cui è sottoposto. Una volta considerato attendibile saremo sicuramente di fronte a un’ottima notizia ma dovremo comunque usare cautela. Insomma, bisogna fidarsi dei lavori scientifici effettuati da chi impiega tutto il suo tempo per trovare nuove soluzioni ai vari problemi sanitari, ma sarebbe opportuno non gridare al miracolo ogni qual volta viene effettuata una nuova scoperta.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, ha maturato esperienza in numerosi ambiti collaborando con diverse altro…
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