Come educare i bambini alla felicità: è più semplice di quanto credi

Oggi è la Giornata Internazionale della Felicità. Non servono manuali e trattati di psicologia per insegnare a un bambino a essere felice. Certo dipende molto da che tipo di genitore sei. I bambini hanno bisogno del buon esempio e poi di tanto tempo per giocare. E non scordarti mai che hanno bisogno dei loro genitori.
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Gaia Cortese 20 Marzo 2019

Hanno già provato a spiegarcelo le mamme danesi. Secondo le autrici del libro “Il Metodo danese per crescere bambini felici (ed essere genitori sereni)”, Iben Sandahl, psicologa danese, e Jessica Alexander, giornalista americana (ma sposata con un danese) sono 6 i punti chiave da seguire per rendere felici i bambini: il gioco, l’autenticità, la ristrutturazione (intesa come capacità alla base della resilienza), l’empatia, nessun ultimatum e l’intimità.

Imperativo: giocare!

Difficile dare torto alle due autrici del libro, a partire dal primo punto: il gioco. Secondo uno studio scientifico condotto dal Professor Peter Gray, Specialista in Psicologia al Boston College “dal 1955 circa… il gioco libero dei bambini è in continua diminuzione, almeno in parte perché gli adulti hanno esercitato un controllo sempre maggiore sulle attività dei bambini”.

Da bambina io mi dilettavo ore o ore con il Lego, con i Playmobil, con tutti i giochi di società possibili quando mia sorella si degnava di giocare con me. Per non parlare delle attività all'aperto in cortile: bicicletta, pattini a rotelle, saltare l'elastico, saltare la corda, pallavolo e ping pong se trovavamo un tavolo per giocarci.

Oggi molti bambini non hanno tempo di giocare. Le lezioni scolastiche terminano a metà pomeriggio e poi guai a chi torna subito a casa: c’è l’ora di pallacanestro, il corso di inglese con l'insegnante madrelingua, le arti marziali, la lezione di chitarra o qualche altra attività extra-scolastica da seguire. E invece i bambini hanno bisogno di giocare liberamente, anche di annoiarsi un po’ se proprio deve succedere. Solo in questo modo possono sviluppare l’immaginazione, la fantasia, ma anche una propria autonomia. Penso all'inevitabile discussione con "il bambino che portava da casa il pallone" che scatenava lo scompiglio quando se ne voleva andare interrompendo il gioco a tutti.

Sempre Gray cita anche uno studio che ha valutato il modo in cui i bambini di età dai 6 agli 8 anni passavano il loro tempo nel 1981 e poi di nuovo nel 1997. I ricercatori hanno scoperto che, rispetto al 1981, i bambini nel 1997 hanno trascorso meno tempo a giocare e hanno avuto meno tempo libero: hanno passato il 18% di tempo in più a scuola, il 145% di tempo in più a fare i compiti, il 168% di tempo in più a fare shopping con i genitori. I ricercatori hanno poi confermato come i bambini nel 1997 trascorressero solo 11 ore circa alla settimana a giocare, videogame compresi. Sarà banale ma per fare felici i bambini basta permettergli di giocare. Perché l’infanzia è il momento della vita in cui è possibile, e si deve farlo, per diventare degli adulti sereni ed equilibrati.

Dare il buon esempio

Si può poi parlare di tutti gli insegnamenti che potremmo impartire ai nostri bambini per farli crescere felici, ma anche per trasmettergli una buona dose di autostima, di fiducia in se stessi, di empatia verso gli altri, e via dicendo. La prima cosa importante è dare il buon esempio. I bambini ci guardano, di continuo. E ci ascoltano (anche quando sembra che proprio non lo stiano facendo). Non serve quindi studiare manuali di psicologia o vademecum del buon genitore, quando l’unica cosa da fare è comportarci bene davanti a loro. E mostrargli quali possano essere i motivi per provare una profonda felicità.

Le bambine sul podio

Sui social poco tempo fa girava un’immagine di due bambine sul podio: la prima classificata non riusciva a godere della vittoria, al solo guardare la seconda sprizzare gioia da tutti i pori er essere comunque arrivata sul podio. Questo insegna che si può essere felici perché si è raggiunto semplicemente un obiettivo in una gara, perché si sono visti ricompensati i propri sforzi, o semplicemente perché ci si è divertiti. Imparare a essere felici si può. E se sei un bambino, è sufficiente che i tuoi genitori ti spieghino che puoi essere felice anche se arrivi secondo in una gara.

Passare molto tempo insieme

Un giorno vorranno essere lasciati a 100 metri dall’entrata della scuola per non essere visti con mamma o papà dai compagni di classe. E poi, una volta rientrati a casa, probabilmente non li vedremo fino all’ora della cena. Un giorno. Ma quando i bambini sono ancora piccoli amano stare con i genitori. Non importa a fare cosa. La felicità è nelle piccole cose: vedere un film, fare un giro in bicicletta, aiutare a preparare una torta. Qualsiasi cosa, purché insieme. Non ti sei mai chiesta, da mamma, perché i tuoi figli ti seguono anche in bagno? Consolati, non durerà per sempre.