Ogni due secondi circa, in una condizione di riposo, inspiri mezzo litro d’aria, che entra nel tuo naso e nella tua bocca; l'aria che passa attraverso la faringe si immette nella laringe, un condotto di 43 cm posto dinanzi all’esofago. All'ingresso della laringe c'è l'epiglottide, un lembo di tessuto cartilagineo che regola il passaggio dell'aria. Durante la respirazione, l'epiglottide si piega verso l'alto, permettendo all'aria di fluire liberamente nella laringe. Durante la deglutizione, invece, l'epiglottide si piega verso il basso, coprendo la laringe e indirizzando il cibo verso l'esofago, ossia il canale digerente.
Ma torniamo all'aria che, attraversata la laringe, arriva nella trachea, un tubo lungo circa 10-15 cm, formato da cartilagini a forma di ferro di cavallo, e finalmente raggiunge i polmoni: sono questi due organi spugnosi che assorbono l’ossigeno, gas fondamentale per l’organismo perché permette che le cellule funzionino.
Durante l'atto respiratorio i polmoni si espandono e si contraggono ritmicamente all'interno della gabbia toracica. Perché le parti che si muovono siano lubrificate, ogni polmone è avvolto nella pleura, una membrana umida e liscia composta di due strati: lo strato esterno della membrana è addossato alla gabbia toracica e tra i due strati c'è uno spazio praticamente impercettibile (spazio pleurico) che permette agli strati di scorrere delicatamente l'uno sull'altro.
In ciascun polmone si trova un largo tubo, il bronco, che si dirama dalla trachea. I bronchi sono due tubi formati da tanti anelli di cartilagine che hanno delle ramificazioni ed entrano nei polmoni; quando si ramificano formano milioni di bronchioli, ossia delle vie aeree più piccole; ogni bronchiolo termina in una serie di microscopiche camere d’aria (dalle dimensioni di circa 1/10mm), gli alveoli, distribuiti a grappolo d'uva e circondati da capillari. Il passaggio dell’ossigeno dagli alveoli nei capillari, e quindi nel sangue, avviene qui (lo scambio di gas tra aria e sangue si chiama ematosi).
A questo punto il sangue trasporta l’ossigeno in tutto l’organismo. Come viene rilasciato l’ossigeno alle cellule dell’organismo? Merito dei globuli rossi che contengono una speciale proteina chiamata emoglobina; l'ossigeno si combina con l’emoglobina a livello degli alveoli e forma ossiemoglobina, un composto instabile di colore rosso brillante. Appena entra in contatto con le cellule dell'organismo, l'ossigeno abbandona l'emoglobina.
L’anidride carbonica segue invece il percorso inverso. Dal sangue passa all’aria dei polmoni, l’aria passa dai polmoni alla trachea e viene espulsa, prima di una nuova inspirazione.
Avrai già sentito parlare del diaframma, magari della respirazione diaframmatica che mettono in atto molti cantanti per migliorare la propria performance canora. Ebbene, il diaframma, non a caso, è considerato il principale muscolo respiratorio. Quando si contrae, la gabbia toracica si espande e i polmoni inspirano l’aria (inspirazione); quando al contrario espiriamo, il diaframma si rilascia. I polmoni tornano alla loro dimensione naturale ed espellono l’aria (espirazione).
Bisogna infine distinguere la respirazione interna da quella esterna. Nel primo caso avvengono gli scambi gassosi tra cellule e tessuti con i liquidi che circolano nell'organismo; con la respirazione esterna invece si intendono gli scambi sono tra ambiente esterno e organismo.
Fonte| Servizio sanitario regionale Emilia Romagna