Tra i pericoli quotidiani più moderni che esistano ci sono gli incidenti stradali da smartphone. Non solo quelli terribili dovuti all'utilizzo del cellulare mentre si guida un veicolo, ma anche quelli causati dalla distrazione pedonale.
Per arginarli, l'amministrazione comunale di Padova ha deciso di installare dei nuovi semafori per l'attraversamento pensati appositamente per evitare incidenti (anche gravi). Ecco come funzionano.
Camminare con lo smartphone in mano e gli occhi incollati sullo schermo è sempre più normale. Ma i rischi non mancano, soprattutto quando si passeggia su strade e marciapiedi trafficati.
Guardare lo schermo del telefono mentre si cammina, infatti, ha un potere distraente davvero forte: diminuendo l'attenzione e la propriocezione rispetto a ciò che accade nelle immediate vicinanze, aumenta il rischio di incidenti stradali.
Non è la prima volta che le amministrazioni pensano quindi a soluzioni per evitare incidenti di questo tipo. Era già accaduto a Hong Kong e Bari, per esempio. Ora anche Padova ha puntato sui semafori intelligenti.
La sperimentazione è stata avviata a Prato della Valle, a Padova, zona parecchio trafficata pedonalmente dalle persone che escono dal Park Rabin per andare verso l’Isola Memmia e il Santo.
L'amministrazione ha deciso di installare dei semafori che proiettano a terra, sull'asfalto, la luce rossa del semaforo, in corrispondenza della prima riga delle strisce pedonali.
La luce scompare quando il semaforo pedonale è verde.
Si tratta, appunto, di una sperimentazione, con i semafori che sono stati forniti gratuitamente da un'azienda privata.
Questo tipo di semafori non sono una scusante nei confronti dei pedoni distratti, che dovrebbero sempre e comunque tenere alta l'attenzione. Ma essendo situazioni piuttosto nuove, rispetto a un codice della strada piuttosto antico (pur con le recenti modifiche), non vi sono ancora regole specifiche.
Ecco perché questi dispositivi sono un primo passo verso una maggiore sicurezza. Un passo che tuttavia dovrebbe essere affiancato da un'educazione stradale più efficace, che comprenda anche la consapevolezza pedonale e non solo quella automobilistica in senso stretto.