Come ogni estate troppi cavalli soffrono per strada per il troppo caldo: l’Oipa chiede di vietare le carrozze

Con l’estate il problema si fa sempre più serio: i cavalli che trainano le carrozze a beneficio dei turisti soffrono sempre di più, nell’indifferenza di gran parte delle persone. È il momento che la politica si assuma le proprie responsabilità e agisca di conseguenza.
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Roberto Russo 24 Luglio 2023

Nei giorni scorsi Matteo Salvini, Vicepresidente del Consiglio e Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha proposto una revoca della patente di guida per quanti abbandonano gli animali in strada. Naturalmente ci si riferisce soprattutto a cani e gatti. Ma, come nota l’Organizzazione internazionale protezione animali (Oipa), non esistono animali di serie A e di serie B per cui ci si interroga su cosa fare con i cavalli che soffrono per strada per il troppo caldo semplicemente per assecondare le bizze dei turisti.

Secondo l'Oipa è arrivato il momento di studiare una riforma della legislazione nazionale che vieti il pietoso spettacolo di cavalli costretti ad arrancare sotto il solleone, a qualsiasi ora e a qualsiasi temperatura, o sotto la pioggia, o sull’asfalto bagnato per portare in giro i turisti. Non sono rari i casi di cavalli stramazzati al suolo per la fatica, il caldo, le strade scivolose. Quando non muoiono per le corse clandestine che si svolgono anche in città.

Convertire le licenze dei carrozzieri in licenze taxi

Massimo Camparotto, presidente di Oipa, sostiene che una buona idea sarebbe quella di convertire le licenze delle “botticelle” in licenze taxi, cosa che “non solo sarebbe opportuna dal punto di vista etico, ma rappresenterebbe un segnale di sensibilità ecologica laddove si passasse alla trazione elettrica, così come è stato fatto nella Reggia di Caserta dove, dopo la morte tragica di un cavallo nell’agosto del 2020 per fatica e caldo, si è deciso di adottare per il trasporto dei turisti una flottiglia di golfcar”.

Ricordiamo che ormai sono veramente poche decine i titolari di licenze per le carrozze trainate da cavalli in città come Roma, Firenze, Palermo, Messina e Pisa. Tuttavia, le Amministrazioni locali non possono abolirle senza una norma nazionale. È il triste caso di Roma dove nel 2018 circa 10mila persone firmarono la delibera d’iniziativa popolare per l’abolizione delle “botticelle” e la loro riconversione che però non diventò mai realtà perché ritenuta in contrasto con la normativa nazionale (legge n. 21/1992)

È tempo di superare questa tradizione antiquata e invisa ai più, che ancora va avanti sulla pelle dei cavalli per gli interessi di una manciata di conduttori che si ostinano a usare i cavalli per scarrozzare i pochi turisti ancora insensibili al tema”, conclude Comparotto.