Come riconoscere il dolore da ematocolpo e cosa fare

Sapevi che l’imene ha una piccolissima apertura per permettere la fuoriuscita di sangue mestruale? E se questa non dovesse esserci cosa può accadere?
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Valentina Danesi 10 Marzo 2023
* ultima modifica il 20/03/2023

Ci sono varie patologie che possono colpire l’apparato riproduttivo femminile e la sfera intima. Tra queste c’è l’ematocolpo. Ne hai mai sentito parlare? Si tratta di un'anomalia presente fin dalla nascita che provoca un accumulo del flusso di sangue mestruale nella vagina. Proviamo a capire meglio perché si verifichi e se vi sia un rimedio.

Cos'è

Dobbiamo innanzitutto fare una distinzione: l’ematocolpo è la patologia per cui è mancata la corretta apertura dell’imene, l'ematocolpometra è invece il problema che deriva proprio da questa perforazione mancante. Come potrai immaginare, il problema si manifesta nel momento in cui per la bambina, o ragazza, iniziano le mestruazioni: il flusso mestruale non ha modo di fuoriuscire dalla vagina e si forma un ristagno sanguigno, che crea forti dolori all’addome.

Le cause

Le cause dell'ematocolpo possono essere:

  • ereditarie
  • infiammazioni vulvari
  • cicatrici
  • altre patologie ginecologiche che fungono da ostacolo all'apertura vaginale come la stenosi (chiusura parziale o totale cicatriziale del collo uterino).

I sintomi

Durante i primi anni di vita è frequente non accorgersene, proprio perché non è ancora iniziato il ciclo mestruale. Quando, invece, le mestruazioni iniziano possono comparire:

  • dolore ciclico in zona pelvi e addome
  • alterazioni della diuresi
  • aumento del volume dell’utero.

La diagnosi

La diagnosi di ematocolpo può avvenire tramite una semplice visita ginecologica, spesso consigliata dal tuo medico di fiducia, dopo che gli hai descritto i sintomi. L'esame principale è l'ecografia che di norma viene sempre effettuata durante una completa visita ginecologica.

La cura

L'ematocolpo viene risolto attraverso un'operazione chirurgica, che permette di aprire un piccolo varco laddove manca in modo da ripristinare il flusso “naturale” del sangue.

Fonti|Science Direct National Library of Medicine 

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