Con le batterie allo stato solido potremo davvero ricaricare l’auto elettrica in 10 minuti?

Toyota si prepara a presentare già entro il prossimo anno una concept car con batteria allo stato solido in grado di garantire un’autonomia di almeno 500 chilometri e una ricarica completa in 10 minuti; e altre case automobilistiche si stanno muovendo verso la stessa direzione. Un salto in avanti tecnologico senza dubbio, ma per i tempi di ricarica bisogna considerare anche la potenza erogata dalla colonnina.
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Federico Turrisi 16 Dicembre 2020

Che sia la svolta che può dare l'impulso alla diffusione di massa dei veicoli elettrici e rivoluzionare l'intero settore dell'automotive? Si parla da parecchio tempo di batterie allo stato solido, ma ora i tempi potrebbero davvero accorciarsi. Stando a quanto riporta Nikkei Asia, il produttore nipponico Toyota starebbe infatti per lanciare già nel 2021 il suo primo modello di auto elettrica (una concept car, in realtà) dotato proprio di una batteria allo stato solido in grado di garantire 500 chilometri di autonomia e completamente ricaricabile in 10 minuti.

Rispetto alle batterie agli ioni di litio attualmente in commercio, che sfruttano elettroliti in gel liquido o polimerico, le batterie allo stato solido assicurano dimensioni più compatte e maggiore autonomia, grazie alla più elevata densità di energia. Ma soprattutto offrono una maggiore sicurezza, riducendo il rischio di incendio. Si tratta, come avrai capito, di un'innovazione di importanza cruciale; tant'è che il governo giapponese si è detto pronto a supportare la ricerca sugli accumulatori di nuova generazione, da un lato per cercare di raggiungere l'obiettivo della carbon neutrality entro il 2050, dall'altro per contrastare la leadership della Cina nella produzione di una componente fondamentale per l’automotive del futuro prossimo, come appunto la batteria.

Non a caso, anche altre case automobilistiche stanno concentrando parte dei loro sforzi sullo sviluppo di questa tecnologia. Per esempio, Nissan vuole portare la sua prima autovettura su strada con batteria allo stato solido entro il 2028. Due anni fa Volkswagen ha stretto una joint-venture con la società americana QuantumScape per arrivare alla produzione di batterie allo stato solido a livello industriale in breve tempo.

I vantaggi per i consumatori non sarebbero di poco conto: che comodità "fare il pieno" con la tua elettrica in soli 10 minuti, vero? Bisogna però fare attenzione e non fermarsi alla superficie degli annunci. Certo, la batteria del veicolo svolge un ruolo importante, ma anche la potenza erogata dalla colonnina di ricarica incide sui tempi del rifornimento. E per ricaricare al 100% una batteria di taglia media in così poco tempo ci vogliono potenze continue molto elevate. Si apre allora un altro capitolo, anche questo di importanza strategica: per scacciare la cosiddetta range anxiety e in generale vincere la ritrosia di molti automobilisti, bisogna allestire un'infrastruttura di ricarica capillare e possibilmente in grado di fornire solo energia pulita (cioè non proveniente da centrali alimentate con combustibili fossili, per esempio). Si fa presto a dire passiamo all'elettrico, la realtà è molto più complessa.