Coronavirus, 3700 persone in quarantena su una nave da crociera in Giappone: a bordo 61 infetti

Ci sono anche 10 passeggeri e 25 membri dell’equipaggio italiani, comandante compreso, ma nessuno di loro ha manifestato i sintomi dell’infezione. L’imbarcazione dovrà restare ferma fino al 19 febbraio e saranno i medici a salire a bordo per gestire una situazione molto complessa. Le autorità temono che si trasformi in un’emergenza nazionale se altre persone dovessero risultare malate. Ma come è potuto accadere?
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Giulia Dallagiovanna 7 Febbraio 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

In Giappone c'è una nave da crociera americana che rimarrà bloccata per giorni, con il divieto di sbarco per tutte le persone a bordo. E la ragione è che su quella nave 61 persone sono risultate positive ai test per il nuovo Coronavirus. Una situazione davvero delicata, come potrai immaginare, poiché si tratta di un ambiente ristretto, per quanto grandi potessero essere le dimensioni dell'imbarcazione, e affollato. Un contesto davvero perfetto per la diffusione di un virus. E tra i circa 3.700 tra passeggeri e membri dell'equipaggio sono presenti anche 35 italiani i quali al momento starebbero bene. La Diamond Princess, della Princess Cruises, rimarrà in quarantena fino al 19 febbraio, come è scritto anche sul sito ufficiale della compagnia.

Se ti sei perso questa vicenda, proviamo a capire insieme dove si trova ora la nave e soprattutto come è stato possibile che si verificasse una circostanza di questa pericolosità. Per prima cosa, la Diamond Princess è ormeggiata al porto di Yokohama, a sud della capitale Tokyo. È ufficialmente ferma da martedì 4 febbraio, ma già la sera prima aveva dovuto fermarsi presso la città giapponese per permettere alle autorità sanitarie di eseguire tutti i controlli necessari.

E proprio da Yokohama il 20 gennaio scorso, quindi prima che l'Organizzazione mondiale della sanità dichiarasse lo stato d'emergenza globale, era partita la crociera che ha toccato, nelle varie tappe, Okinawa, Kagoshima e Hong Kong. Arrivati nella Regione autonoma cinese avevano dovuto far sbarcare un uomo di 80, originario proprio di quel luogo, che aveva contratto l'infezione.

Il contagio probabilmente è partito da un uomo originario di Hong Kong, fatto sbarcare dopo essere risultato positivo al test

A quel punto si sono attivate le autorità giapponesi che hanno impedito lo sbarco dei passeggeri di ritorno a Yokohama e hanno inviato a bordo un team di medici affinché potessero effettuare subito i test sulle 273 persone che erano state più a stretto contatto con il turista di Hong Kong. In 19 sono risultati infetti. Un segnale piuttosto inquietante, anche se abbastanza prevedibile, che ha portato il governo a prendere una decisione ancora più drastica: quarantena di 14 giorni e secondo giro di esami, questa volta su tutte le persone a bordo. Così, il conteggio è salito fino a 61.

In Giappone si stanno organizzando, ma la situazione può diventare potenzialmente molto complicata. Innanzitutto non è semplice effettuare controlli, procedure mediche e isolamento di pazienti all'interno di uno spazio non attrezzato e ridotto. Inoltre, la prossimità con cui queste persone hanno viaggiato per quasi due settimane è stata sicuramente una via di trasmissione ideale per il Coronavirus. La speranza è quella che nessun altro manifesti i sintomi tipici, ma se così dovesse essere quel viaggio che doveva essere una vacanza potrebbe invece trasformarsi in un'emergenza nazionale.

Fonte| Princess Cruises

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