Parlando di Covid-19 (ultimamente è difficile trovare altri argomenti di conversazione) avrai sentito sicuramente nominare diverse volte queste “zone rosse” e “zone gialle”, ad indicare i luoghi in cui il virus è apparso più o meno prepotentemente. Se vuoi capire meglio a cosa si riferisce questa distinzione e quali disposizioni sono state date per garantire la sicurezza degli abitanti, in questo articolo troverai le risposte che cerchi.
Le zone rosse sono state definite dal Decreto ministeriale adottato per impedire la diffusione dei contagi da Covid-19 oltre i confini dei focolai. Al momento sono classificate come “zone rosse” le due aree attorno ai focolai del virus, quindi i dieci comuni del Lodigiano (Codogno, Castiglione d’Adda, Casale, San Fiorano, Bertonico, Fombio, Terranova dei Passeggini, Somaglia, Maleo e Castelgerundo) e il comune Veneto di Vo’ Euganeo in provincia di Padova. 11 paesi in totale.
Si tratta delle zone in cui il contagio è più diffuso, da cui si è scatenato tutto lo scenario odierno e che si trovano attualmente in stato di quarantena. È quindi tassativamente vietato sia l’accesso sia l’allontanamento da esse. Le zone rosse sono quelle a cui fa riferimento il provvedimento del Governo adottato nel corso del weekend appena trascorso, che definisce la necessità che vengano presidiate dalle forze di polizia e in casi estremi anche da quelle militari. In queste zone verranno quindi presto istituiti posti di blocco che renderanno le aree compartimenti stagni.
L’espressione zona gialla in riferimento al Coronavirus è stata introdotta per distinguere le zone focolaio da quelle a rischio diffusione, ed è stata citata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana durante la conferenza stampa di domenica 23 febbraio.
Viene definita in questo modo tutto il resto della Lombardia (ad esclusione dei 10 paesi “rossi” del Lodigiano) tra cui naturalmente anche Milano. In questi Comuni, che sono quelli in cui il contagio potrebbe diffondersi, sono state attivate altre misure precauzionali per impedire i contagi, elencate in un’ordinanza disposta dal ministro della Salute in collaborazione con la Regione Lombardia. Tra le disposizioni ci sono: