Coronavirus: la Regione Lombardia chiede al Governo di chiudere tutto perché il numero dei malati aumenta

Il sistema sanitario lombardo è quasi al collasso e purtroppo i casi di contagio e di pazienti che hanno bisogno della terapia intensiva sono in continuo aumento. La Regione Lombardia ha chiesto al Governo misure più restrittive come la chiusura di tutti i servizi e le attività commerciali ad eccezione di quelli di prima necessità come farmacie e alimentari.
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Simona Cardillo 11 Marzo 2020
* ultima modifica il 22/09/2020

Evitare il collasso sanitario. E' questo il faro che ha illuminato la Regione Lombardia nel fare precise richieste al Governo. Il messaggio è chiaro: va chiuso tutto, tranne ciò che serve solamente per prima necessità e servizi essenziali.

Attilio Fontana, il Presidente della Regione Lombardia, ha così annunciato le richieste fatte al Governo con lo scopo di arginare la diffusione del coronavirus nella regione, che è la più colpita in questa emergenza. Fontana ha spiegato che questa richiesta è stata fatta alla luce dei numeri dei contagi che continuano a salire giorno dopo giorno: solo oggi sono già stati anticipati oltre 1300 casi di positività nella sola regione rispetto a ieri.

"Abbiamo scritto una lettera in cui individuiamo le attività che riteniamo debbano rientrare in queste misure", ha spiegato il Presidente Fontana. Nella lettera inviata al Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe Conte, al Ministro della Salute Roberto Speranza e il Capo Dipartimento della Protezione Civile Angelo Borrelli, la Regione Lombardia ha scritto che queste misure sono state chieste dopo aver valutato "l'aumento esponenziale dei casi di contagio e il conseguente aggravio sul sistema sanitario".

Come lo stesso Presidente Fontana ha annunciato, tra le misure richieste ci sono:

  • chiusura di tutte le attività commerciali al dettaglio, ad eccezione di quelle relative ai servizi di pubblica utilità, ai servizi pubblici essenziali, alla vendita di beni di prima necessità
  • chiusura di tutti i centri commerciali, degli esercizi commerciali presenti al loro interno e dei reparti di vendita di beni non di prima necessità. restano aperte le farmacie, le parafarmacie e i punti vendita di generi di prima necessità. Sono chiusi i mercati sia su strada che al coperto e le medie e grandi strutture di vendita
  • chiusura di bar, pub, ristoranti di ogni genere
  • chiusura delle attività artigianali di servizio (es: parrucchieri, estetisti, ecc) ad eccezione dei servizi emergenziali e di urgenza
  • chiusura di tutti gli alberghi e di ogni altra attività destinata a ricezione (es: ostelli, agriturismi, ecc) ad eccezione di quelle individuate come necessarie ai fini dell'espletamento delle attività di servizio pubblico
  • sospensione di tutti i servizi mensa sia nelle strutture pubbliche che private
  • chiusura di tutti i servizi e professionali, ad eccezione di quelli legati alla pubblica utilità e al corretto funzionamento dei settori richiamati nei punti precedenti

Fonte| Adnkronos

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