Il caffè forse è la bevanda più amata al mondo, sicuramente la più diffusa. Ma cosa rende così speciale questa bevanda? Il segreto di tutto è caffeina, una molecola dalle strepitose proprietà.
Per capire come agisce sul nostro cervello devi conoscere il ruolo dell’adenosina trifosfato la molecola cosiddetta “moneta di scambio” energetica delle nostre cellule. Quando la cellula ha bisogno di energia per le sue funzioni usa l’adenosina trifosfato che si trasforma in adenosina. Immaginiamo l’adenosina trifosfato come una pila, mano a mano che noi le usiamo, queste pile si scaricano e le pile vuote, cioè l’adenosina senza il trifosfato, si accumulano. L’accumulo di adenosina appesantisce il cervello, dandoci quella sensazione di stanchezza. Infatti, nei neuroni del nostro cervello, l'adenosina in eccesso può andarsi a legare a dei recettori che manderanno un segnale: "Ehi accumulo di adenosina, siamo stanchi rallentiamo!". Infatti l’adenosina è un neurotrasmettitore che ha il compito di rallentare l’attività neuronale. Più aumenta la concentrazione di adenosina e più il cervello si sentirà stanco. Quando dormiamo il nostro cervello fa una sorta di pulizia, così da ripartire una volta svegli con la mente fresca pronta a lavorare. Ovviamente con le giuste ore di sonno. Che ruolo ha la caffeina in tutto questo? La molecola della caffeina è incredibilmente simile alla molecola dell'adenosina, tanto che può attaccarsi agli stessi recettori con la differenza che non stimola il senso di stanchezza nel cervello. Semplicemente si piazzano lì impedendo all’adenosina di attaccarsi e svolgere il suo lavoro. Risultato? la sonnolenza sparisce.
Questo lo sappiamo oggi grazie alla scienza. Ma un tempo, quando non c’erano le tecnologie che abbiamo oggi, come fecero i nostri antenati a scoprire questo super potere del caffè? Se cerchi la storia del caffè su Google la più comune che troverai è quella di Kaldi, un pastore che viveva in un villaggio dell’Etiopia che un bel giorno, portando a pascolare le sue capre, notò degli strani cespugli dalle bacche rosse che non aveva mai visto. Le capre mangiarono quella specie di bacche e, tornate a casa, erano come impazzite, energiche e non avevano voglia di dormire. Avevano ingerito piante di caffè. Questa è una delle tante leggende conosciute sul caffè, ma da secoli l’essere umano ha cercato un modo per scacciare il sonno che, sia per una sessione di esami imminente o per stare svegli durante un turno di guardia, è facile intuire come questa bevanda abbia avuto successo. Pare che nel XVI secolo dall’Etiopia si fosse ormai diffuso nello Yemen, in Persia, Egitto, Siria e Turchia e che a farne uso fossero i soldati che durante i turni di guardia ne assumevano un bel po’ per rimanere svegli. Arrivato in Europa nel XVII secolo molti reagirono male a questa strana bevanda dal colore scuro e amara tanto che venne definita “l’amara invenzione di Satana”. A intervenire sarebbe stato Papa Clemente VIII in persona, che, una volta assaggiato il caffè, gli piacque così tanto da volerlo pure benedire. Oggi il caffè è la bevanda più diffusa al mondo ed è la merce più scambiata dopo i prodotti petroliferi e questo non solo per il suo superpotere di contrastare la sonnolenza. Infatti la caffeina ha anche altri e effetti sul nostro organismo come aumentare l’attenzione, aumentare la forma di memorizzazione passiva come ascoltare una lezione, aumentare le prestazioni fisiche e fa sentire meno la fatica muscolare.
Ma da grandi poteri derivano grandi responsabilità, e questi grandi poteri della caffeina possono anche avere risvolti negativi. Questa sorta di inganno al nostro cervello non piace e come dargli torto? Deve riposare pure lui. Infatti se assumi molto caffè per molto tempo, il cervello proverà a risolvere il problema producendo nuovi recettori per l’adenosina col risultato che per avere gli stessi effetti devi assumere maggiori quantità di caffè. Questo fenomeno è detto tolleranza da caffeina. Ecco come mai se smetti di bere caffè all’improvviso la sensazione di stanchezza potrebbe essere superiore rispetto a chi non ha mai bevuto caffè tanto da avere mal di testa. Puoi anche essere un supereroe come l’uomo ragno ma se raggiungi la tua dose massima di caffeina ci sono tutta una serie di effetti collaterali. Non cito l’uomo ragno a caso i ricercatori si sono divertiti a dare caffeina ai ragni per vedere cosa succedeva. I ricercatori notarono che la capacità dei ragni di tessere una ragnatela cala drasticamente dopo l’assunzione di caffeina.
Ma a parte l’incapacità dell’Uomo ragno di sparare ragnatele cosa succede ad una persona se assume troppa caffeina? Purtroppo se si esagera col numero di caffè possono avvenire alcune spiacevoli conseguenze come nervosismo, irritabilità, agitazione, insonnia, mal di testa e palpitazioni cardiache. L'overdose di caffeina può causare una intossicazione da caffeina, con sintomi come: ansia, eccitazione, vampate di calore al viso, aumento della minzione, disturbi gastrointestinali, contrazioni muscolari e tanto altro.
Come tutto, è la dose a fare il veleno quindi quanta caffeina possiamo assumere per non avere effetti collaterali? Facendo la dovuta premessa che ognuno di noi è fatto diversamente e che ci sono persone che anche con una singola tazza di caffè hanno problemi di tachicardia o gastrointestinali. Detto questo, l’assunzione di caffeina fino a 400 mg al giorno, consumata nel corso della giornata, non pone problemi di sicurezza per gli adulti sani, fatta eccezione per le donne in gravidanza alle quali consiglio di non superare i 200 mg al giorno. A quante tazzine di caffè corrispondono? Mediamente possiamo dire che una tazzina di caffè contiene circa 60-80 mg di caffeina, calcoli alla mano meglio non superare le 5 tazzine al giorno rimanendo se possibile sulle 3-4 tazzine. Un caffè americano, quello che vediamo spesso in serie tv e film americani, contiene circa 90-150 mg di caffeina quindi meglio non superare le 3 tazze o Mug come le chiamano loro e idealmente rimanere su 2-3 mug. Puoi stare tranquillo per arrivare ad una dose letale di caffeina dovresti bere circa 170 tazzine di caffè, cifra irraggiungibile.
L’errore che facciamo spesso è quello di associare un alimento o una bevanda, come in questo caso, ad una singola componente. Esempio: le arance non sono solo vitamina C, la pasta non sono solo carboidrati e in questo caso il caffè non è solo caffeina. Il caffè contiene anche altre molecole, alcune probabilmente tossiche come l'acrilammide sulla quale adesso si sta dibattendo se sia cancerogena o meno, altre ancora invece sembrano farci bene come l’acido clorogenico, polifenoli e diterpeni molecole che contribuiscono a dare l’aroma al caffè. Diterpeni e polifenoli singolarmente o sinergicamente, ancora non è chiaro, hanno un’azione benefica sulla nostra salute. Uno studio scientifico, che racchiude più di 201 metanalisi, ha riassunto ha tentato di riassumere tutti gli studi scientifici che parlano degli effetti sulla salute del caffè ed è saltato fuori che chi beve caffè nelle dosi raccomandate ha: meno probabilità di avere problemi cardiovascolari, sviluppare alcuni tipi di tumori come tumore al fegato o al tratto orale, sviluppare malattie croniche come diabete o morbo Alzheimer. Il caffè ha anche un’azione protettiva verso il fegato abbassando la probabilità di sviluppare malattie come steatosi e cirrosi epatica.
E se bevi caffè decaffeinato? Ebbene anche il caffè deca sembra avere gli stessi effetti positivi per la salute, ad eccezione della prevenzione sul morbo di Alzheimer che dagli studi sembra associato al consumo di caffeina. Quindi anche bere caffè decaffeinato apporta benefici alla salute.
Dire che è giunto il momento di gustarci un bel caffè, che dici?