
Colpendo questa sezione della bocca, nota come parodonto, si viene a creare una condizione che impedisce al dente di mantenere la propria posizione nella sede. Infatti nell'immaginario comune questa malattia provoca la inevitabile caduta e la perdita dei denti.
Piorrea è un termine di uso popolare, infatti in termini tecnici non si chiama piorrea bensì parodontite. La parodontite è una patologia infiammatoria che interviene sul sostegno dei denti, ovvero il parodonto, e incide su gengive, osso, fibre e cemento radicolare. In sintesi, non è corretto parlare di piorrea ma è meglio usare il suo termine medico malattia parodontale o parodontopatia. O meglio ancora parodontite.
In ogni caso, a prescindere dal nome, è giusto affrontare questa malattia partendo dal presupposto che il miglior modo per curarla è la prevenzione.
Cosa porta alla comparsa della parodontite? In primo luogo c’è la placca e poi il tartaro che sono le unica reale causa di questa malattia così temuta.
Poi ci sono fattori predisponenti che incidono come il fumo, condizioni ereditarie, presenza di denti storti che impediscono una corretta igiene dentale, presenza di condizioni che impediscono al corpo di combattere i batteri (anoressia, AIDS, diabete).
In ogni caso le cause principali che portano alla comparsa dei primi sintomi di parodontite sono:
Attraverso queste verifiche, infatti, è possibile individuare eventuali problemi sul nascere ma anche – e soprattutto – effettuare pulizie dei denti in profondità per eliminare il tartaro che si accumula tra i denti e sotto gengiva, e che è causa della parodontite.
Cosa succede quando la malattia avanza? Le gengive si ritirano fino a far perdere la base per far svolgere la funzione masticatoria al dente. A questo punto si parla di malattia parodontale cronica.
Il vero problema di questa malattia è la sua capacità di presentarsi senza dare grandi segnali. Infatti si può parlare di sintomi precoci e sintomi avanzati, ma quando questi ultimi sono in atto è già difficile risolvere il danno. Ecco perché l’unico modo per intercettare i segnali della (comunemente detta) piorrea è il controllo periodico da un parodontologo.
Il vero problema è che non c’è sintomatologia relativa al dolore. La parodontite inizia a rovinare le tasche gengivali senza che il paziente sia consapevole della situazione dal punto di vista della sofferenza. Però qualche segnale si intravede:
In sintesi, si può notare un cambiamento del tessuto gengivale con relativo cambio di colore e di consistenza. Questa condizione deve già allarmare e portare a una visita dal parodontologo prima che si manifestino sintomi più gravi.
Bisogna affrontare questa condizione con grande attenzione, i seguenti sono sintomi che si manifestano nel momento in cui la parodontite ha già intaccato le tasche gengivali. Potremmo definirli sintomi tardivi della parodontite e sono:
Ovviamente, oltre a questo si manifesta un dolore sempre più diffuso ai denti. Il vero segnale di una parodontite avanzata, ovviamente, è quello più temuto ovvero la mobilità dei denti che porta, infine, alla loro perdita.
La parodontite più che essere curata può essere bloccata. È molto difficile recuperare l'osso perso attorno ai denti ma si può quasi sempre bloccare la parodontite ed impedire di perdere ulteriore osso.
Anche se le malattie del parodonto in un primo momento sono subdole perché asintomatiche, è molto facile anticipare e curare il disturbo quando è ancora recuperabile. In realtà è sufficiente seguire controlli ogni 6 mesi da un esperto parodontologo per verificare e anticipare i sintomi di questo disturbo così odiato.
Poiché la parodontite è causata dai batteri presenti nella placca e nel tartaro, la loro totale rimozione ed un accuratissima igiene domiciliare permette di stabilizzare anche le parodontiti più gravi. Oggi poi grazie alle pulizie con manipoli sonici è possibile rimuovere in modo molto più accurato placca e tartaro sotto gengiva rispetto ai curettage manuali. Le performance delle curettes soniche permettono oggi anche di eliminare tartaro e placca in profondità senza eseguire interventi chirurgici. In alcuni casi poi, se la forma dei difetti ossei lo consente, è anche possibile rigenerare l osso perso tramite interventi mini-invasivi eseguiti con l'aiuto del microscopio.
In ogni caso il concetto è chiaro. Controlli e pulizie periodiche e un'igiene orale attenta (con spazzolino, dentifricio, filo interdentale e idropulsore) diminuiscono sensibilmente i rischi di parodontite.