Cos’è la naturopatia e quali scuole sono riconosciute in Italia?

Le pratiche qui descritte non sono accettate dalla scienza medica, non sono state sottoposte a verifiche sperimentali condotte con metodo scientifico o non le hanno superate. Queste informazioni hanno solo un fine illustrativo.
L’Italia non riconosce la figura del naturopata, per questa ragione non esiste un albo professionalizzante o scuole certificate, per il semplice fatto che manca una legge. Ma ci sono istituti che garantiscono una corretta formazione per applicare i metodi di una disciplina che mette al centro l’armonia del corpo con la natura.
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Giulia Dallagiovanna 23 Ottobre 2018

Il corpo è un insieme di elementi che, per funzionare bene, devono essere in armonia fra loro. Questa è la filosofia alla base della naturopatia. Guarire e preservare la salute significa permettere alle dinamiche fisiche, psicologiche e dell'ambiente in cui vivi di integrarsi al meglio le une con le altre. Devi quindi assecondare la natura e collaborare con la forza vitale che è insita nell'universo e in ogni essere vivente e che stimola la capacità di autoguarigione. Solo così potrai eliminare la malattia in modo definitivo e non solamente il singolo sintomo.

Non è semplice spiegare in cosa consista nella pratica la naturopatia, ma in linea generale sappi che una medicina complementare riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità, ma non dalla legge italiana. Questo significa che è possibile praticarla nel nostro Paese, ma non esiste nessun albo o scuola riconosciuti giuridicamente, perché, semplicemente, manca una norma che lo faccia.

Cos'è la naturopatia

La naturopatia è riconosciuta dall'Organizzazione mondiale della sanità come trattamento di medicina complementare, accanto alle terapie più tradizionali. Non è facile trovare una definizione a questa pratica, anche perché, in realtà, si tratta di un termine ombrello che racchiude metodi terapeutici che probabilmente conoscerai già come l'agopuntura o l'omeopatia. Per prima cosa, può esserti utile capire da dove derivi questa parola. Ci sono due teorie sulla sua etimologia: la prima la riconduce al greco (natura+pathos) e la traduce come "empatia con la natura", la seconda corrente invece ritiene che provenga dall'espressione inglese nature's path, cioè "sentiero della natura". Come avrai capito quindi, la potenza energetica degli esseri viventi è posta al centro di questa disciplina.

In generale, si tratta di una somma di filosofie, principi, scienze e tecniche poste alla base dei tradizionali sistemi di cura che presentano un fondamentale elemento in comune: curare l'uomo nel suo insieme, non solo il sintomo o una singola parte del corpo, partendo dall'osservazione dello stato di salute, anziché da quella della malattia.

I trattamenti naturopatici privilegiano la facoltà di autoguarigione insita in ciascun essere vivente, e quindi anche nell'uomo. Per l'Oms, la naturopatia è "la pratica generale delle terapie della salute naturale", come puoi leggere nelle linee guida per la formazione dei professionisti in questo campo, stilate nel 2010. Il metodo che sta alla base promuove la prevenzione delle malattie attraverso un adeguato stile di vita, l'educazione della persona a diventare responsabile per la propria salute e il trattamento dell'essere umano come individuo completo.

Scendendo più nella pratica, non esiste una vera e propria seduta di naturopatia, ma modalità in cui questa filosofia viene messa in pratica. Fra queste, trovi l'agopuntura, l'omeopatia, l'idroterapia, l'aromaterapia, la fitoterapia e tante altre.

La naturopatia ritiene che in ogni essere vivente è insita una forza vitale che favorisce l’autoguarigione e con la quale il terapista deve collaborare

I principi della naturopatia

Le regole base entro le quali deve agire qualunque naturopata sono cinque e le trovi in questo elenco:

  1. Non nuocere: i terapisti devono scegliere il metodo d'indagine e le cure che ti rechino il minor danno possibile, ovvero i meno invasivi. Non solo, ma devono essere in grado di riconoscere quando sono necessari altri metodi di trattamento per la tua salute saperti indirizzare verso gli specialisti che possono fornirli. In questo l'Oms è rigoroso: quando si rende necessario l'intervento di una figura sanitaria legata alla medicina tradizionale, il naturopata ha il dovere di spiegarlo al paziente.
  2. Agire in collaborazione con il potere curativo della natura: è quello che gli antichi greci chiamavano logos, cioè un'intelligenza innata attiva nell'universo e in tutti gli esseri viventi che ha il potere di curare e guarire il corpo. Non bisogna quindi imporre un trattamento, ma agire in collaborazione con questa forza per prendersi cura di fisico, mente e spirito allo stesso tempo.
  3. Ricercare a trattare la causa fondamentale della malattia: se viene curato solo il sintomo, ma non si individua il problema di fondo, la malattia sarà destinata a ripresentarsi. Dev'essere invece eliminata la causa originale del disturbo per ottenere una vera guarigione. Il naturopata quindi dovrà indagare anche sul tuo stile di vita, sulla tua alimentazione e sulla tua forza vitale, per individuare il corretto percorso da seguire.
  4. Trattare l'intera persona attraverso un approccio individualizzato: avrai più possibilità di mantenerti in salute quando le tue dimensioni fisica, psicologica e di rapporto con l'ambiente in cui vivi saranno perfettamente integrate fra loro. In questo modo, sarai anche in grado di sviluppare al meglio il tuo potenziale e raggiungere i tuoi obiettivi. Ogni persona però è diversa e il naturopata deve individuare il trattamento più adatto a te.
  5. Educare a uno stile di vita sano e alla prevenzione sanitaria: il terapista deve insegnarti le cause che orginano le malattie, per educarti a evitare le recidive. Dovrai inoltre essere parte attiva nel processo di guarigione e recupero e diventare responsabile della tua salute.

La formazione del naturopata

Il naturopata deve effettuare un’indagine approfondita del paziente perché per ciascuno di noi deve essere individuato un percorso personalizzato

Prima di svolgere questa professione, un terapista deve impararla. L'Oms riconosce due tipi di percorso di studi: quello per chi non ha altre esperienze in capo medico o in una professione sanitaria e quello per chi è già un professionista della sanità.

La Fennap (Federazione nazionale naturopati professionisti) sul suo sito indica solo due scuole che soddisfano i requisiti richiesti per diventare loro soci: i corsi organizzati dall'Associazione europea di medicine tradizionali dell'Università popolare di Torino e quelli professionalizzanti triennali che puoi trovare nelle sedi della Fennap di Torino, Napoli, Brescia, Ravenna, Pisa.

Va detto però che in Italia quella del naturopata non è una figura regolamentata a livello giuridico: non esiste un albo professionalizzante o un sindacato riconosciuto ufficialmente. Per lo stesso motivo, non ci sono nemmeno scuole che presentino una vera e propria certificazione nazionale. In linea generale, una scuola valida deve garantire un monte ore pari almeno a 1600 e integrare le lezioni con tirocini formativi. Gli insegnanti inoltre devono essere professionisti che già da diversi anni operano nel settore.

Una di queste è la Scuola di naturopatia dell'Istituto Riza, patrocinata dalla Società Italiana di Medicina Psicosomatica e dalla Società Italiana Scienze del Benessere. Ha una durata di tre anni e puoi iscriverti in una delle diverse sedi dell'Istituto sparse per l'Italia. Al termine potrai anche accedere al Seminario per naturopati dell'università degli studi di Milano.

Altre scuole di naturopatia da menzionare sono la Simo (Scuola italiana di medicina olistica), che propone corsi di quattro anni e mette a disposizione tutor che seguano gli studenti anche a distanza. La Luina, ovvero l'Istituto Rudy Lanza, riconosciuto anche dalla Fennap, che ha 5 sedi in Italia, ma prevede una formula di e-learning. Le scuole dell'associazione Lumen, che sul loro sito sposano le indicazioni dell'Organizzazione mondiale della sanità.