Cos’è una città 30 km/h e perché dobbiamo puntare su questo modello urbanistico

Sapevi che un modo per ridurre le emissioni di co2 nelle città è limitare la velocità dei veicoli, creando delle zone 30? Ma cosa sono e perché sono utili per far bene all’ambiente e a noi stessi?
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Francesco Castagna 18 Luglio 2022

Con la crisi climatica in corso alcune immagini che ci arrivano dallo spazio ci hanno fatto capire quanto sia importante l'architettura urbana. Più verde, più strutture inclusive, barriere zero, ciclabili ma non solo. La progettazione delle città dovrebbe passare anche dalle velocità di circolazione nei centri urbani.

L'urbanista svizzera Lydia Bonanomi nel suo saggio "Le temps des rues" aveva immaginato delle città in cui la velocità fissa delle auto fosse di 30 km/h? Un modello del genere può avere solamente dei benefici, sull'ambiente, sulla salute delle persone e sulla mortalità.

Le città 30, infatti, rappresentano una rivoluzione nello stile di guida. I risultati sarebbero un calo dell'inquinamento acustico, la riduzione dell'inquinamento dell'aria (piogge acide, smog) e una sensibile riduzione sul consumo di carburante. Ciò vuol dire che vengono estratti meno combustibili per far funzionare le auto o le moto.

A proposito dei vantaggi ambientali, Arpa Toscana segnala che ridurre i limiti di velocità avrebbe effetti anche sulle emissioni da traffico stradale. Prendendo in esempio diverse zone d'Europa in cui è stata applicata la misura (Amsterdam, Barcellona, Rotterdam e in generale in Francia), è possibile notare come delle politiche di riduzione della velocità abbiano determinato un calo delle emissioni di sostanze inquinanti.

Il calo delle emissioni non è comunque eccessivo, perché oltre a ridurre quelle prodotte dal traffico stradale deve essere fatto un vero e proprio piano per le emissioni generali, che sono molto di più.

Attualmente in Italia esiste solamente una città a velocità 30 km/h: Olbia. Nella città sarda è stato introdotto questo modello per ridurre il traffico locale. Come spiega il sindaco di Olbia Settimo Nizzi: "Le biciclette vengono usate più volentieri, i pedoni sono più liberi ed i bambini più autonomi. Deriva un grande miglioramento della qualità della vita dei cittadini sotto molti punti vista, inclusa la riduzione dell’inquinamento acustico".

Ma l'esempio è stato ripreso da altre città. Tra queste, il Comune di Ascoli Piceno lo scorso anno ha tenuto un incontro con il sindaco Nizzi, per capire le potenzialità di questa misura ed eventualmente adattarle al proprio territorio. Un altro esempio virtuoso è la sperimentazione che si sta conducendo nel quartiere Rovereto di Milano.

Si chiama TrentaMI in Verde ed è un progetto ideato per migliorare la qualità dell'aria in determinate zone della città. Come è possibile leggere sul sito del progetto, TrentaMI in verde è necessaria perché:

  • abbassa i picchi termici estivi con una sorta di effetto di “condizionamento” naturale dell’aria
  • pulisce l’aria
  • produce un effetto psicologico riposante
  • riduce l'inquinamento acustico
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