Scegliere prodotti di bellezza naturale non è un vezzo radical chic, è una filosofia di vita e un modo saggio di prendersi cura della propria pelle e del proprio corpo. Devi però prestare sempre attenzione a valutare la cosmesi senza pregiudizi o falsi miti, se invece quello che vuoi è un approccio eco-friendly. Perché? Perché gli ingredienti naturali non sempre sono migliori per il pianeta.
Che si tratti di composti sintetici o alternative di chimica verde, la scienza ha fatto gli straordinari ultimamente per cercare di escogitare nuovi modi per migliorare e sostituire quegli ingredienti naturali problematici che fanno più danni che benefici, come olio di palma, la vaniglia, gli estratti floreali e altro ancora. Affrontare quindi il tema della bellezza eco-consapevole è davvero complicato perché le parole sono spesso fonte di equivoci.
Se apri la Treccani, alla voce sostenibilità puoi leggere la definizione “Nelle scienze ambientali ed economiche, condizione di uno sviluppo in grado di assicurare il soddisfacimento dei bisogni della generazione presente senza compromettere la possibilità delle generazioni future di realizzare i propri”. È però una definizione generica, perché non esiste a livello pratico una valutazione reale, obiettiva e quantitativa della sostenibilità che sia realmente standardizzata o universalmente accettata. Spesso è semplicemente un modo di fare dei compromessi. E, tu, che cosa puoi accettare in nome della sostenibilità?
La natura, per quanto meravigliosa, ha solo una quantità limitata di risorse da darci in termini di ingredienti di bellezza: quindi quasi tutto non è più sostenibile, quando sono necessarie grandi quantità per produrre un prodotto su scala industriale. Per farti un esempio pratico, i prodotti profumati: non esiste abbastanza terra sul pianeta per coltivare piante che possano profumare un detersivo per il bucato delle persone di tutto il mondo. Si può dunque dire che le fragranze naturali non sono sempre sostenibili.
Un altro esempio potrebbe essere l’olio di palma. È un prodotto famigerato, perché è stato demonizzato nell’industria alimentare. Nell’industria cosmetica, però, vanta ancora una certa credibilità ed è sicuro, ma potrebbe non essere sostenibile, perché viene coltivato in piantagioni in cui la foresta pluviale è stata tagliata in modo netto.
L’ambra grigia è un altro prodotto naturale, di origine animale, che non è sostenibile, perché proviene dalle balene, che devono essere cacciate e uccise. Oggi, però, esistono delle alternative sintetiche derivate dalle piante a disposizione dei formulatori che danno ai prodotti le stesse caratteristiche senza danneggiare la fauna selvatica.
I prodotti naturali sono ottimi, ma non sono l’unica opzione valida, soprattutto quando non sono ecologici o sostenibili. La chimica organica si basa sul mondo naturale. Nel 1850, i ricercatori scoprirono come sintetizzare le molecole naturali e furono in grado di crearne altre che non solo imitavano la natura, ma erano in realtà le stesse identiche molecole che si trovavano in natura, semplicemente realizzate in laboratorio.
Ma sono anche sicuri per la salute? L'UE ha regole e regolamenti rigorosi in merito a quali sostanze chimiche e ingredienti possono e non possono essere utilizzati nella cura della pelle. Solo perché un ingrediente è naturale non lo rende sicuro e viceversa, un ingrediente sintetico non deve essere per forza pericoloso per la salute.
Ci sono aspetti positivi e negativi nella cura della pelle sia con la cosmesi naturale sia con quella sintetica. Con gli ingredienti sintetici, esiste una catena di approvvigionamento trasparente e sai da dove viene, però, è anche vero, che alcune delle sostanze sintetiche che utilizziamo esistono da oltre 50 anni. Ci sono documenti che dicono che sono sicure per la salute umana, ma non sempre per quella ambiente. Alcuni ingredienti sintetici, soprattutto i più vecchi, possono essere una forma di microplastica. Come puoi capire è sempre molto difficile scegliere cosa acquistare e come. Il consiglio è cercare informazioni sulla casa di produzione e sulle politiche adottate. E poi si torna alla definizione di sostenibile: che cosa è più accettabile per te, per la tua salute e per la salute della Terra?