Dalla chemioterapia alla Milano Fashion Week: Martina Colletti modella per un giorno in nome della prevenzione

Martina è una delle 21 ragazze ex pazienti oncologiche che ha partecipato all’evento di apertura della MFW 2023, una sfilata i cui proventi sono stati donati alla ricerca contro il cancro al seno. Tra lacrime e sorrisi, si è improvvisata modella e ha fatto sentire meno sole molte donne che stanno vivendo la stessa patologia e per cui ora è diventata un esempio da seguire.
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Evelyn Novello 11 Ottobre 2023

Un anno prima era in ospedale per sottoporsi alla chemioterapia, esattamente 12 mesi dopo solcava una delle passerelle più importanti al mondo. Martina Colletti non è una modella di professione, nè pensava che avrebbe mai realizzato questo suo desiderio, ma l'occasione è arrivata e le ha permesso di lanciare un messaggio fortissimo a tutte le donne in ascolto: fare prevenzione è l'unico modo per provare a sconfiggere per sempre il cancro al seno. Lei e altre 20 donne italiane e americane che hanno avuto a che fare con la patologia hanno aperto la settimana della moda milanese del 2023 con l'evento I/DEAL – Breast Cancer Fundraising Fashion Show, sfilata per sensibilizzare sul cancro al seno e raccogliere fondi per la ricerca e la prevenzione indossando abiti della stylist Melianna Loiacono. Non si trattava solo di moda, chiaramente. Alcune partecipanti hanno parlato delle loro esperienze, dell'importanza del sostegno affettivo nella lotta contro il cancro e Martina non ha trattenuto le lacrime già dall'entrata in passerella. La gioia del momento sbocciava nel ricordo della sofferenza. La intervistiamo oggi in occasione dell'Ottobre rosa, il mese della prevenzione al tumore al seno.

Martina Coletti

Abiti, dipinti e chemio

Quando Martina ha ricevuto la notizia aveva 29 anni, era l'anno scorso, è stata una doccia fredda anche se alcuni segnali erano visibili già dal 2021. "Continuavo a dimagrire, avevo spesso la febbre, ma i medici non riuscivano a capire cosa avessi – racconta Martina – poi all'improvviso sento un nodulo sul petto. Immaginavo cosa sarebbe potuto essere, già mia zia era mancata di cancro al seno, e ho fatto subito indagini più approfondite. Quando mi hanno detto chiaramente che forse non sarei arrivata all'anno successivo la batosta è stata pesante. Si trattava di un triplo negativo, una delle forme più pericolose".

Dopo una prima operazione, Martina ha affrontato chemioterapia e radioterapia ma la speranza di guarire non sempre era sufficiente a mantenere alto il morale. Le cure erano lunghe e impegnative ed evadere in qualche modo le era necessario per recuperare l'ottimismo. "Ho iniziato a dipingere, mi serviva una valvola di sfogo – ci spiega – rappresentavo in modo simpatico quello che provavo e quando ho esposto per la prima volta i miei quadri tante signore si sono avvicinate, hanno chiesto della mia storia e hanno detto di aver provato le stesse emozioni. Allora mi sono detta "Ma perchè non ne parlo di più anche sui social?". Da allora Martina ha condiviso momenti del suo percorso di cura sul suo profilo Instagram rispondendo a chi le chiedeva consigli o anche solo supporto psicologico. La sua rete si è allargata sempre di più.

"Raccontare di me e aiutare le altre persone mi ha resa fiera e orgogliosa. Ho iniziato a pubblicare nel periodo più forte delle terapie, non mi sono alzata dal letto per settimane e quando ho ricominciato a dipingere mi sono sentita meglio. Quello di cui ci raccomandavano i medici era di essere sempre positive perché la testa fa tanto e la pittura ha fatto questo per me" ci spiega Martina.

Quel giorno ci siamo date a vicenda un'energia incredibile, nel backstage ci siamo abbracciate e ci siamo promesse di rivederci

La moda come condivisione

Poi la proposta della partecipazione all'evento di apertura della Fashion Week, il calore della condivisione e il sostegno reciproco con le altre ragazze, tutte ex pazienti oncologiche. A sfilare, donne senza un seno, con le cicatrici sul petto e con i capelli corti, tutte bellissime perché portatrici di speranza. "Ogni volta che penso al giorno della sfilata ho i brividi, ho percepito la forza delle altre donne, è stato indescrivibile – ci racconta emozionata Martina – non eravamo modelle ma abbiamo indossato con orgoglio la nostra forza ricordando a tutte le donne di fare prevenzione e di aiutare la ricerca perché fino a 10 anni fa il mio tumore non veniva curato come oggi, se non ci fossero stati i ricercatori il mio destino sarebbe stato diverso".

Ora Martina è in follow-up e ha sfilato poco dopo aver terminato anche il ciclo di radioterapia, esattamente un anno prima era sotto chemio. "Queste emozioni mi aiutano ad andare avanti, cerchiamo di essere felici ma a volte quella positività può mancare anche terminate le cure – ci spiega – quando faccio un controllo l'ansia c'è sempre. Quel giorno ci siamo date a vicenda un'energia incredibile, dopo la sfilata, nel backstage, ci siamo abbracciate e ci siamo promesse di rivederci".

Questa come altre esperienze sono pezzi di un puzzle che compone i nostri sogni, che potrebbero essere interrotti da eventi negativi, ma che, proprio per questo andrebbero coltivati, giorno dopo giorno. "Quello che rimandavo adesso non lo rimando più, penso sia questa la lezione che mi ha dato la vita. Ora sono felice di ogni cosa. Dopo la sfilata molte ragazze mi hanno scritto per ringraziarmi, hanno detto che vedono la luce dopo tanta sofferenza e sentirmi dire che sono un esempio per gli altri è la cosa più bella. Tutto quello che faccio lo dedico sempre a lei, a mia zia, che il tumore non l’ha preso in tempo. Ma tante donne sì e, con la ricerca, si potranno salvare sempre più vite" conclude Martina.