Se Charles Lutwidge Dodgson, meglio conosciuto come Lewis Carroll, non avesse sofferto di emicrania accompagnata da allucinazioni visive, molto probabilmente non avrebbe scritto uno dei più originali libri per l'infanzia, vale a dire "Le Avventure di Alice nel Paese delle meraviglie".
Sì, perché la dimensione fantastica, al limite dello psicotico, che vive Alice, la protagonista del libro, potrebbero aver avuto origine dai sintomi di una sindrome di cui soffriva l’autore stesso del libro, ossia la Sindrome di Todd, anche nota come Sindrome di Alice nel Paese delle Meraviglie.
Descritta per la prima volta nel 1952 dal neurologo americano Caro Lippman, la Sindrome di Todd ha poi preso il nome dello psichiatra inglese che l’ha studiata in maniera più approfondita a partire dal 1955, John Todd.
L’interesse dello psichiatra nei confronti di questa sindrome nasce nel momento in cui nota in alcuni dei suoi pazienti che soffrono di emicrania o di epilessia il ricorrere di illusioni relative al proprio corpo: potevano quindi sentirsi troppo alti o troppo bassi, o avere l’impressione che alcune parti del loro corpo cambiassero di forma. Oltre a riscontrare che i dati clinici raccolti corrispondevano con quelli di Lippman, Todd nota che molti pazienti sono reticenti a spiegare ciò che provano per paura di non essere creduti o di sembrare affetti da pazzia.
Tuttavia, da quel momento è chiaro che i sintomi non si riferiscono a una forma di pazzia, ma ad una sindrome precisa, quella di Todd o di Alice nel Paese delle meraviglie.
La Sindrome di Todd si presenta già durante l’infanzia, in bambini che hanno tra i due e i quattordici anni di età, anch es el'età media in cui viene fatta la diagnosi è quella degli otto anni. Uno dei principali sintomi è la percezione distorta della grandezza di oggetti o di parti del corpo, nonché anche una certa difficolta nel riconoscere i volti, nonostante non ci siano danni al sistema visivo.
Questi sintomi potrebbero essere la conseguenza di un anormale flusso di sangue alle aree cerebrali deputate proprio alla percezione visiva. Altri sintomi meno comuni possono essere la mancanza di coordinamento, la difficoltà nel muovere gli arti, la perdita di memoria a lungo termine e la sensazione di essere continuamente osservato, ascoltato o addirittura toccato.
Ad oggi chi ha approfondito gli studi relativi alla Sindrome di Todd ipotizza che emicranie e allucinazioni possano essere causate da un'anormale attività elettrica dell'apparato cardiocircolatorio che porta ad un'alterazione del flusso di sangue nelle aree del cervello che elaborano la percezione visiva.
Una corretta anamnesi e una diagnosi precisa del paziente sono fondamentali per poter innanzitutto escludere un disturbo psicotico e per poter riconoscere i problemi medici che possono aver portato allo sviluppo dei sintomi.