Se la delusione corre dalla Tour Eiffel al Museo del Louvre: cos’è la sindrome di Parigi

Colpisce soprattutto i giapponesi, e in particolare modo le donne sopra i trent’anni. Forse perché hanno conservato un po’ di romanticismo e restano ancora più deluse una volta arrivate nella capitale francese. Come si spiega la sindrome di Parigi.
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Rubrica a cura di Gaia Cortese
27 Luglio 2022

L’Arco di Trionfo, il museo del Louvre, Montmartre, la Tour Eiffel, la Senna e la sua Ile de la cité. Quanti buoni motivi ci sono per visitare una città come Parigi? Eppure, non tutti i turisti e appassionati di viaggio potrebbero essere d'accordo, in particolare alcuni turisti giapponesi che abbiano sofferto della sindrome di Parigi, o di Notre-Dame.

Si tratta di una patologia psicosomatica abbastanza rara che colpisce soprattutto gli asiatici e, in particolare, i giapponesi. La sindrome di Parigi colpisce circa una ventina di soggetti l’anno, in genere tra i 20 e i 65 anni di età, e sono in particolare le donne con più di trent'anni a manifestare i sintomi più comuni della patologia.

Ansia, palpitazioni, sensazione di stordimento, tachicardia e, in alcuni casi, anche allucinazioni uditive. Questi i sintomi di una patologia che per quanto rara, è stata riconosciuta per la prima volta ormai nel 1986, ben più di trent'anni fa.

La sindrome di Parigi è stata identificata dal professore Hiroaki Ota, uno psichiatra giapponese che viveva in Francia. Poco più tardi un altro psichiatra, tale Youcef Mahmoudia, descrisse il disturbo descrivendolo come “una manifestazione di psicopatologia dovuta al viaggio, piuttosto che a una sindrome del viaggiatore”. Lo psichiatra, infatti, supponeva che fosse l’eccitazione sperimentata visitando Parigi a provocare l’accelerazione del battito cardiaco e un'ansia diffusa e incontrollata.

In verità, quella stessa sintomatologia era dovuta a delle "aspettative disilluse". I turisti giapponesi, cosi diversi tra l'altro dai francesi per cultura e stile di vita, nel visitare Parigi si scontravano, e tutt'ora si scontrano, con una realtà inaspettata che li destabilizza.

Parigi non è solo nota per essere la città degli innamorati, ma la si immagina bella, seducente e soprattutto ordinata… Parigi è considerata una delle più belle città al mondo, meta ambitissimo dalla maggior parte degli appassionati di viaggi nel mondo. Tuttavia Parigi è anche una città con le sue contraddizioni: è viva e quindi a volte regna il caos, la metropolitana è affollata, le strade spesso e volentieri sono sporche e gli abitanti della capitale non sono di certo tra i più simpatici ed accoglienti.

Insomma, la delusione può essere dietro l'angolo se si è troppo carichi di aspettative. Oltretutto, in questo caso, il disagio e la delusione che possono derivare da un’idea della capitale francese e l'effettiva realtà in cui ci si imbatte una volta in Francia, possono essere generati anche da altri fattori come: la differenza culturale, la lingua, la difficoltà nell'adattarsi a un ambiente molto diverso da quello che si conosce ed è familiare.

La sindrome di Parigi non è un'invenzione, bensì una patologia riconosciuta e analizzata anche in una rubrica di psicologia del Nervure journal of psychiatry nel 2004. Non l'ha presa neppure sotto gamba l'ambasciata giapponese a Parigi, tant'è che ha istituito una linea telefonica, operativa 24 ore su 24, per fornire sostegno psicologico a tutti i turisti giapponesi che vivono questo disagio una volta arrivati nella capitale.

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Con il segno zodiacale dei Gemelli, non potevo avere come unica passione quella della scrittura. Al piacere di spingere freneticamente tasti altro…