Il caso più esemplificativo in cui è stata evidente la manifestazione della sindrome di Lima è riportato nella favola de "La bella e la bestia", da cui è stato tratto l'omonimo film di animazione della Disney nel 1991.
Dopo che la bestia, in cui si è trasformato il principe Adam a causa della sua arroganza, ha rinchiuso in una stanza del suo castello la giovane Bella, giorno dopo giorno inizia a conoscerla meglio e a veder mutati i propri sentimenti nei suoi confronti fino a quando, venuta a conoscenza della malattia del padre di Bella, la bestia lascia libera la ragazza perché ormai prova per lei un sentimento di empatia, se non quasi di amore.
Nel fare questo la bestia presenta tutti i sintomi della sindrome di Lima, una condizione psicologica complessa che si verifica realmente nella mente di alcuni sequestratori quando iniziano a provare empatia verso il proprio prigioniero, diventando più attenti ai suoi bisogni e sviluppando un sentimento di attaccamento, se non addirittura di affetto. Proprio come la bestia nei confronti di Bella.
Questa particolare sindrome prende il nome da un evento realmente accaduto, proprio nella città di Lima, in Perù. Il 17 dicembre del 1996 alcuni membri del movimento rivoluzionario Tupac Amaru presero in ostaggio centinaia di diplomatici e funzionari governativi nel bel mezzo di una festa organizzata dall’allora ambasciatore del Giappone in Perù, Morihisha Aoki.
Nel mese successivo al maxi sequestro di Lima molto ostaggi iniziarono ad essere liberati, fino al completo rilascio degli ultimi rimasti nella primavera del 1997. Nel frattempo, tuttavia, tra sequestratori e prigionieri era accaduto qualcosa di strano: i sequestratori avevano iniziato a provare empatia verso i prigionieri.
Da questo fatto di cronaca la sindrome di Lima ha iniziato ad essere studiata, individuandone da subiti sintomi e possibili cause.
Con la sindrome di Lima nella mente del rapitore si innesca un processo di trasformazione che lo trasforma dall'essere malvagio all'essere buono. Tra i comportamenti più frequenti il rapitore arriva a stabilire una comunicazione abbastanza confidenziale con la vittima, a concederle una maggiore libertà (fino alla liberazione), a preoccuparsi del suo stato fisico ed emotivo.
Quello che lascia più esterrefatti è che a volte il sequestratore arriva a sviluppare addirittura un sentimento di affetto e di amore nei confronti della vittima, pertanto è plausibile che cerchi anche di corteggiarla per sedurla.
I lati oscuri della sindrome di Lima sono davvero molti. Sorprendono i sintomi, ma anche le possibili cause scatenanti di tale sindrome.
Una condizione psicologica come quella che si evidenzia con la sindrome di Lima potrebbe essere dovuta al fatto che il sequestratore è stato obbligato a compiere quel determinato gesto, senza esserne troppo convinto. Diversamente il sequestratore potrebbe essere anche inesperto e trovarsi quindi per la prima volta in una situazione che reputa pericolosa per la sua stessa incolumità.
Sul fenomeno è davvero difficile condurre un'analisi coerente ed esaustiva, dal momento che è impossibile replicare le condizioni di un sequestro in un laboratorio e controllarne le variabili. Tuttavia, dal maxi sequestro del 1996 sappiamo che molti dei membri del movimento rivoluzionario Tupac Amaru erano adolescenti o giovani adulti, quindi forse impreparati alle crisi emotive delle loro stesse vittime. Oltretutto, in quella circostanza, molti dei rapitori avevano poca conoscenza delle reali questioni politiche che avevano guidato l’operazione e sembravano essere più coinvolti per un guadagno economico che per un'ideologia concreta.