Il Policlinico di Bari corre veloce verso una nuova frontiera nella lotta al tumore al seno. Tutto grazie a due innovazioni tecnologiche d’avanguardia: il sistema Abus, che permette di effettuare un'ecografia volumetrica e tridimensionale automatica e di fare una diagnosi del tumore per le donne con tessuto mammario denso in soli 10 minuti, e il tavolo di biopsia mammaria 3D, che migliorerà la diagnosi precoce dei tumori invasivi.
Il sistema ecografico Abus, acronimo per Automated Breast Ultrasound, è in sostanza una tomoecografia e secondo gli esperti del Policlinico barese sarebbe in grado di rilevare il 55% in più dei tumori invasivi in donne caratterizzate da un seno denso.
Un seno, cioè, dove vi è una maggiore presenza di tessuto denso inteso non come tessuto grasso ma ghiandolare. Si tratta di una condizione potenzialmente pericolosa perché la maggior presenza di tessuto ghiandolare può aumentare rischio di sviluppare un tumore della mammella.
Il sistema Abus, rispetto all’ecografia tradizionale, permette di acquisire immagini più dettagliate diminuendo la dipendenza dal tecnico operatore e, in più, permette di analizzare con più alta riproducibilità le varie zone.
Il sistema può anche essere utilizzato come esame di secondo livello per valutare se la massa è benigna o maligna nel caso in cui l’ecografia fosse dubbia.
Ma non è finita qui. Gli esperti del Policlinico di Bari hanno definito l'altra novità tecnologica a loro disposizione, il tavolo di biopsia mammaria 3D con guida tomosintesi a paziente prona una rivoluzione.
Il sistema offre il vantaggio di avere immagini di eccezionale qualità grazie alla tecnologia del detettore digitale, un workflow semplificato e intuitivo per il medico: si tratta in sostanza di un sistema di controllo preciso e veloce che consente un accesso reale e a 360° a qualsiasi tipo di lesione grazie al C-Arm integrato sia con approccio standard sia laterale dell’ago.
Le due nuove apparecchiature saranno utili nel futuro ma trovano il giusto impiego anche per recuperare il passato nell’immediato presente. Il sistema Abus e la biopsia mammaria 3D stanno infatti aiutando medici e pazienti a recuperare il gap di prestazioni non erogate nel 2020, dovuto al blocco delle attività ambulatoriali non urgenti causa pandemia.
Secondo il Policlinico, nel corso del 2020 sono state prese in carico 372 pazienti con tumore della mammella rispetto alle 360 trattate nel 2019 mentre, finora, è stato recuperato circa l'85% delle prestazioni ambulatoriali programmabili non urgenti precedentemente sospese.
Fonti | Policlinico di Bari