Una giornata senza smartphone. Se hai mai pensato di provarci, il 6 maggio è il giorno giusto per farlo. È il "Disconnect Day 2023", la giornata organizzata dall'Associazione nazionale le Di. Te. (Dipendenze tecnologiche, Gap e Cyberbullismo), per promuovere un rapporto più sano con la tecnologia e la capacità di disconnessione, non solo dal cellulare, ma anche da qualsiasi altro dispositivo connesso ad Internet.
Sede dell'evento sarà la città di Fabriano, in provincia di Ancona, dove per tutto il giorno, dalle 9 alle 20, si succederanno eventi, iniziative e dibattiti incentrati sul tema della dipendenza digitale.
L'evento sarà una vera e propria sfida per i partecipanti, che dovranno provare a riprendere contatto col territorio e la realtà intorno a loro, senza ricorrere al filtro, ormai perenne, di un dispositivo tecnologico . Nella città saranno infatti allestiti degli infopoint dove sarà possibile lasciare in apposite buste sigillate i propri smartphone, rigorosamente spenti.
Invece di vivere dietro lo schermo, in quelle ore sarà possibile partecipare a incontri di discussione e laboratori di cinema, teatro, pittura e danza, pensati per tutte le età. L'obiettivo è promuovere in primis la consapevolezza: "In un mondo sempre più a stretto contatto con i dispositivi digitali – spiegano gli organizzatori – il rischio di diventarne dipendenti senza rendersene conto coinvolge tutti quanti".
Organizzato con il Comune di Fabriano, la Regione Marche e il Consiglio Regionale, il "Disconnect Day 2023" vedrà la partecipazione anche di diversi ospiti. Tra questi, oltre al presidente dell'associazione promotrice Di.Te., lo psicologo Giuseppe Lavenia, ci saranno anche l’attore Paolo Ruffini, la criminologa Roberta Bruzzone, l’ingegnere Emanuele Frontoni e l’assessore alla Cultura della Regione Marche, Chiara Biondi.
“Passiamo quasi quattro ore al giorno davanti ai social. Sono 28 ore a settimana, 120 ore al mese, 2 interi mesi all’anno” – spiega Lavenia, esperto in dipendenze tecnologiche e cyberbullismo.
"Il primo Disconnect Day dopo il Covid sarà un’occasione per staccare la spina, mettersi offline e prendersi cura delle nostre autentiche relazioni”. Mediamente guardiamo il cellulare 150 volte al giorno.
Il rapporto malato con la tecnologia inizia fin da bambini. Secondo i dati dell’Associazione Nazionale di Pediatria, nei primi quattro anni di vita svezziamo i bambini con lo smartphone. “Quasi il 50% dei genitori lo fa – afferma Lavenia – Il 30% dei genitori tende a calmare il proprio figlio attraverso l’utilizzo di uno schermo. E uno schermo passivo provoca disturbi dell’attenzione, nei bambini ma anche negli adulti”.
Il punto non è demonizzare la tecnologia, ma trovare un equilibrio nel rapporto con quest'ultima, senza sfociare in forme di dipendenza. Si tratta di un rischio infatti fin troppo spesso reale, soprattutto nei giovanissimi, se non correttamente guidati nell'uso della rete: “La Regione Marche ha voluto sostenere questo evento – ha spiegato l’assessore Biondi – perché non demonizza la tecnologia che è entrata far parte delle nostre vite, ma promuove una capacità critica, una competenza sull’utilizzo corretto da parte di tutti, Scuola, Istituzioni, famiglie, giovani e di aggregare attorno ai temi della socialità, dell’amicizia, del contatto umano fondamentali specialmente nell’età evolutiva”.