Dolore al seno: quali sono le cause e quando preoccuparsi

Sapevi che il dolore al seno ha un nome “scientifico”? I medici lo definiscono mastodinia, o mastalgia, e può essere legato al ciclo mestruale, oppure no. Scopri i possibili significati e le cause di questo fastidio e quando è il caso di sottoporti agli accertamenti di rito. In ogni caso non trascurarti: impara l’autopalpazione e fai sempre attenzione a ogni cambiamento.
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Maria Teresa Gasbarrone 31 Maggio 2023
* ultima modifica il 10/10/2023

Il seno è una parte molto delicata del tuo corpo, piena di ghiandole e in continua trasformazione. Per questa ragione il dolore, detto in termini medici anche "mastalgia" o "mastodinia", può essere anche normale, soprattutto se hai fra i 20 e i 30 anni. Le alterazioni nei flussi ormonali dovute al ciclo mestruale, i cambiamenti nelle ghiandole mammarie o nei condotti lattiferi si faranno avvertire con fitte o bruciori, a volte anche solo alla mammella destra o sinistra. A volte questo dolore può irradiarsi anche nelle ascelle e interessare le braccia con una una sensazione di indolenzimento o pesantezza.

Inoltre, il dolore al seno è una condizione piuttosto frequente anche dopo i quarant'anni e in menopausa a causa degli squilibri ormonali tipici di questa fase della vita.

In ogni caso, è bene che tu impari l'autopalpazione e come guardare il tuo seno con un occhio più clinico, per notare anche le più piccole variazioni. E se avverti qualcosa di strano, non esitare a rivolgerti subito al tuo ginecologo.

Cause del dolore al seno

Il termine mastodinia, con i suoi sinonimi mastalgia e mammalgia, indica un generico dolore al seno, un sintomo che di solito interessa le donne, ma che può manifestarsi anche negli uomini. Il primo pensiero corre al tumore mammario, considerando che si tratta di una delle neoplasie in assoluto più diffuse, e che si stima possa colpire una donna ogni 8 nel corso della vita.

Detto questo, i significati e le cause di questo disturbo possono essere di tutt'altra natura, per lo più benigna. Per prima cosa, dobbiamo stabilire se il tuo fastidio si manifesta in concomitanza con il ciclo mestruale, oppure se non abbia nulla a che fare con quest'ultimo, perché magari sei già in menopausa o sei incinta. In generale il dolore può essere accompagnato da una particolare cedevolezza dei tessuti o, al contrario, da un indurimento. Può essere bruciante o sordo, costante o solo occasionale. Vediamo nello specifico.

Dolore al seno da ciclo

Il dolore al seno che ricorre in concomitanza con le mestruazioni o nella fase che le precede viene definito mastodinia ciclica. Vediamone le caratteristiche:

  • Si manifesta sempre e solo correlato al ciclo mestruale (in una delle sue fasi)
  • Lo puoi descrivere come sordo, intenso o come una sorta di indolenzimento
  • Si accompagna spesso o sempre a gonfiore
  • Normalmente interessa entrambe le mammelle e si avverte nella parte laterale esterna, irradiandosi fino all'ascella
  • Tende a comparire e intensificarsi  nelle due settimane che precedono l'arrivo delle mestruazioni, per poi attenuarsi subito dopo
  • Se hai tra i 20 e i 30 anni, o più di 40 anni e ti stai avviando verso le pre menopausa, è più probabile che soffra di mastodinia, o mastalgia, ciclica.

Mastite

Il dolore al seno può essere associato anche ad altre cause. Una di queste si verifica soprattutto quando si allatta. Con il termine "mastite" si fa riferimento – spiega il sito dell'Humanitas – a un processo infiammatorio che interessa la ghiandola mammaria. Esistono varie forme di mastite, divise in acute e croniche.

Tra le mastiti acute la più nota e più frequente è la mastite puerperale, quella, cioè, che insorge durante l'allattamento al seno. Ma le mastiti acute possono insorgere anche per motivazioni indipendenti dall'allattamento: si parla in questo caso di mastiti acute non puerperali.

A differenza del dolore al seno associato al ciclo o alla menopausa, quello scatenato dalla mastite rende a esse monolaterale, cioè a interessare un solo seno e non entrambi contemporaneamente.

I sintomi associati a questa forma di infiammazione sono:

  • turgore e rossore della mammella
  • dolore e sensazione di calore al tatto
  • sensazione di malessere generale assimilabile alle sindromi influenzali
  • dolore e sensazione di bruciore continuo durante l'allattamento
  • febbre intorno a 38° C o più alta

Noduli al seno

Il dolore o fastidio al seno può essere associato anche alla presenza di uno o più noduli. Ma cos'è esattamente un nodulo? Con questo termine "si indica una formazione anatomica fisiologica o patologica – si legge ancora su Humanitas – generalmente tondeggiante, circoscritta e palpabile, di consistenza duro-elastica. Le formazioni patologiche possono avere origine infiammatoria, infettiva o neoplastica". Molto spesso i noduli mammari risultano palpabili e in alcuni casi sono visibili a occhio nudo.

La presenza di un nodulo mammario può essere accompagnata da altri segni (alterazioni del capezzolo, perdite da un capezzolo, aspetto della pelle della mammella a buccia d’arancia localizzato, cambiamenti nella forma del seno, senso di tensione al seno).

È importante controllare l'eventuale presenza di noduli al seno – anche attraverso lo strumento fondamentale dell'autopalpazione – perché quest'ultima può essere indicativa di una patologia tumorale (benigna o maligna).

Ovviamente, se si avverte un nodulo è bene rivolgersi al proprio medico per una visita di controllo, ma senza farsi prendere dal panico. I noduli possono avere anche natura benigna, ovvero non cancerogena.

In conclusione, le cause più frequenti – ma non le sole – di un nodulo al seno sono:

  • Cancro al seno (neoplasie maligne della mammella)
  • Tumore al seno (neoplasie benigne della mammella)
  • Fibroadenomi  (tumori benigni costituiti da tessuto ghiandolare e connettivo)
  • Adenosi (una condizione benigna caratterizzata dall’allargamento dei lobuli del seno. L’adenosi può produrre un nodulo che sembra una cisti o un tumore)
  • Cisti

I noduli al seno possono variare in termini di dimensioni, velocità di crescita e sintomi. È praticamente impossibile distinguere la causa di un nodulo sulla base di un esame del seno, quindi è sempre d'obbligo consultare il tuo medico quando ne noti uno per la prima volta.

Ascesso al seno

L’ ascesso mammario è la conseguenza di un’infezione batterica che può colpire il seno. Questa condizione, anch'essa tra le possibili cause di dolore al seno, consiste in una formazione dì pus, che si deposita in genere in una delle due mammelle, in rari casi, in entrambe.

L’accumulo di materiale infetto che provoca dolore è molto spesso percettibile al tatto, in quanto si trova sotto pelle. E’ molto frequente durante l’allattamento, ma può interessare anche donne che non allattano.

Lesioni al seno

Per "lesioni solide" al seno si intendono normalmente i noduli. Oltre a quelle maligne, ovvero quelle che rappresentano forme tumorali maligne, ci sono le lesioni benigne. Queste sono molto comuni e possono manifestarsi – si legge su Infoseno –  in base ai livelli di ormoni femminili (estrogeni/progesterone) presenti nel corpo. Tra le più comuni e frequenti troviamo:

  • Fibroadenomi: Sono noduli “gommosi”, mobili sotto la pelle, formati da tessuto ghiandolare fibroso. Spesso dipendono dalla presenza di estrogeni quindi si trovano più frequentemente in donne giovani, ma possono comparire ad ogni età. Misurano in media 1-3 cm e possono anche scomparire spontaneamente con il tempo.
  • Cisti: Sono i noduli al seno più frequenti e comuni. I dotti che portano il latte al capezzolo si riempiono di liquido formando delle sacche. Anche le cisti dipendono dai cambiamenti ormonali e normalmente non si sviluppano durante la menopausa.
  • Papilloma intraduttale: Consiste in una piccola escrescenza che si sviluppa in uno o più dotti che portano il latte al capezzolo. Si può sentire come un piccolo nodulo vicino all’areola e spesso si ha anche una secrezione dal capezzolo di tipo ematico. È più comune nelle donne sopra i 40 anni.
  • Tumore filloide: È un nodulo duro formato dal tessuto connettivo di sostegno (stroma) del seno. Tende a crescere rapidamente e può raggiungere dimensioni notevoli. È più comune verso i 40-50 anni. È piuttosto raro, a volte può essere borderline (cioè avere un comportamento incerto) o maligno.

Tumori mammari

Secondo Airc – che cita i dati del report "I numeri del cancro in Italia 2020" – nel 2020 sono state 54.976 le nuove diagnosi di tumore al seno: il 30,3 per cento di tutti i tumori che colpiscono le donne e il 14,6 per cento di tutti i tumori diagnosticati in Italia.

Esistono però numerosi tipi di tumore del seno, ma nella maggior parte dei casi si tratta di carcinomi, ovvero di tumori che prendono origine da cellule epiteliali. Possiamo catalogare i più comuni in questo modo:

  • Carcinoma duttale: si sviluppa a partire dalle cellule dei dotti e può poi diffondersi anche oltre la parete del dotto stesso. Rappresenta tra il 70 e l'80 per cento di tutte le forme di cancro del seno.
  • Carcinoma lobulare: parte invece dal lobulo e si può estendere oltre la sua parete. Rappresenta il 10-15 per cento di tutti i tumori del seno e può colpire contemporaneamente ambedue i seni o comparire in più punti nello stesso seno.
  • Altre forme di carcinoma meno frequenti sono il carcinoma tubulare, quello papillare, quello mucinoso e quello cribriforme. Hanno prognosi favorevole.
  • Carcinoma intraduttale in situ: si tratta di una forma di tumore non invasiva (o pre-invasiva) con una prognosi molto favorevole.

Quando rivolgersi al medico

Anche se finora abbiamo indicato tutte le possibili cause del dolore al seno, è sempre bene ricordare che nella maggior parte dei casi il dolore mammario non è il segnale della presenza di un cancro, quanto piuttosto la conseguenza di cambiamenti ormonali dovuti al ciclo mestruale o alla menopausa.  Inoltre, questa condizione potrebbe essere normale durante la gravidanza o l'allattamento, oppure potrebbe dipendere dall'assunzione di alcuni farmaci o dalla presenza di cisti.

È importante però rivolgersi al medico soprattutto se il dolore si presenta insieme alle seguenti condizioni. Nello specifico nel caso – spiega ancora Humanitas – nel caso in cui sia associato a perdite dal capezzolo chiare o con tracce di sangue, se si è partorito da meno di una settimana e il seno è duro o gonfio, se si avverte la presenza di un nodulo.

È opportuno fare un controllo anche quando il dolore è persistente e non sembra poter essere con una di quelle condizioni dette prima, ovvero coincidenza con il ciclo, menopausa o allattamento.

Si può prevenire?

Esistono delle soluzioni che possono alleviare il dolore da seno, diverse in base alla causa del dolore. In genere un dolore legato al ciclo può essere trattato con un antinfiammatorio, sempre ovviamente dopo aver chiesto consiglio al medico.

Se il dolore invece si manifesta durante l'allattamento, a causa ad esempio delle ragadi, è bene chiedere consiglio a uno specialista che valuterà l'attacco al seno del neonato per correggere la posizione di mamma e bambino.

In generale, il sintomo del dolore al seno, oltre ad essere trattato con l'assunzione di antinfiammatori, può essere contrastato con impacchi di ghiaccio e utilizzando un reggiseno adatto alle proprie misure. A volte la pillola contraccettiva può aiutare a eliminare i fastidi associati al ciclo, ma solo il medico può prescriverne l'assunzione.

Trattandosi della nostra salute, a prescindere dalle nostre impressioni, vale sempre la regola per cui non bisogna mai affidarsi alle autodiagnosi, ma occorre rivolgersi al proprio medico, sia per stabilire la cause – ed escludere l'eventuale ipotesi di tumore -, ma anche per capire la strategia migliore per risolvere il problema e stare meglio.

Fonti| Gruppo multimedica; Fondazione Veronesi; CmnNapoli; Gruppo ospedaliero italiano Gvm; Humanitas; Infoseno

(Scritto da Paola Perria il 13 agosto 2018,
modificato da Maria Teresa Gasbarrone il 31 maggio 2023)

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