alluvione emilia romagna

Dona la stanza del figlio morto di tumore a un disabile alluvionato della Romagna

Laura Lamari ha perso il figlio Stefano due anni fa per un sarcoma. Venuta a conoscenza della storia di Andaz Aziz, disabile alluvionato che ha perso le protesi e i mobili, gli dona la camera del figlio.
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Evelyn Novello 14 Giugno 2023

La memoria di un giovane generoso mancato prematuramente continua a vivere e ad aiutare gli altri. Stefano Cordì, musicista, è morto prematuramente a 30 anni nel 2021 per un tumore. Aveva un cuore grande e si è sempre speso ad aiutare il prossimo. La mamma di Stefano, Laura Lamari, continua non solo a ricordare ma anche a onorare il figlio, comportandosi come avrebbe fatto lui, compiendo gesti solidali verso chi è meno fortunato. Questo è quanto accaduto da poco nel Genovese.

La generosità come cura

Andaz Aziz è un migrante rimasto senza gambe da ragazzo per lo scoppio di una mina in Iraq, mentre fuggiva dal regime di Saddam Hussein. Residente con la sua famiglia nel Ravennate, a Sant'Agata sul Santerno, nel mese di maggio Aziz è stato vittima dell'alluvione che ha colpito la Regione. La valanga d'acqua e di fango che è entrata in casa non solo ha rovinato tutti i mobili, ma anche le sue protesi alle gambe e l'auto adattata alla sua disabilità. Laura Lamari, venuta a conoscenza della sua storia, ha scelto di aiutarlo con ciò che poteva, donandogli i mobili della camera di suo figlio Stefano, morto a 30 anni a causa di un sarcoma e Aziz ha accettato promettendo di tenere "tuo figlio sempre nel cuore".

Un atto di estrema generosità con cui ha assecondato la volontà di Stefano, ragazzo generoso che, se fosse stato in vita, si sarebbe recato in Emilia Romagna a spalare fango aiutando gli abitanti locali. Del resto, anche quando la sua stessa città si ritrovò alluvionata, Stefano fu uno degli "angeli del fango" e la mamma è sicura che in questa situazione si sarebbe comportato allo stesso modo.

Nei primi di luglio, quando la casa di Aziz sarà sistemata, alcuni volontari genovesi smonteranno la camera di Stefano e la porteranno a Sant'Agata sul Santerno, a circa 360 km di distanza. Per dare un po' di sollievo a un ragazzo che ha già passato troppe disavventure.