La colonscopia. Un esame che anche tu vivrai con un po' di apprensione, ma che è fondamentale per prevenire il tumore al colon-retto, il secondo per incidenza nella popolazione femminile e il terzo in quella maschile. Insomma, uno strumento efficace e del quale non possiamo fare a meno. Ora c'è un aiuto in più e il merito è tutto italiano. Grazie a uno studio coordinato dal professor Alessandro Repici, direttore del Dipartimento di Gastroenterologia ed Endoscopia digestiva di Humanitas e docente di Humanitas University, e al quale hanno partecipato anche gli ospedali Regina Margherita di Roma e Valduce di Como, l'FDA ha approvato il primo sistema di intelligenza artificiale in grado aumentare la precisione di questa indagine diagnostica.
"La colonscopia è un esame dedicato a ispezionare ogni centimetro della mucosa interna del colon – ci ha spiegato il dottor Cesare Hassan, dell'Unità di Gastroenterologia ed Endoscopia Digestiva Ospedale “Nuovo Regina Margherita” di Roma, che ha preso parte allo studio. – Lo scopo è quello di identificare eventuali polipi, lesioni tumorali quasi sempre benigne che vanno però asportate per prevenire una possibile evoluzione in tumore. Ma per quanto lo strumento possa essere accurato e lo specialista esperto, rimane sempre una piccola percentuale di mancate diagnosi. Stiamo parlando di un 15-30% di lesioni che magari l'endoscopista ha visualizzato sullo schermo ma non ha identificato subito. Questo può accadere per diverse ragioni, come un momento di stanchezza transitoria, un errore umano oppure il fatto che quelle lesioni fossero davvero difficili da individuare".
Ed è proprio in questo frangente che entra in gioco l'intelligenza artificiale. "Per risolvere questi problemi, sono nati dei software che possono essere applicati a qualsiasi endoscopio di qualsiasi marca o modello – prosegue il dottor Hassan. – In particolare, questo è il primo approvato da FDA. Il suo compito è quello di analizzare in tempo reale tutte le immagini che provengono dall'endoscopio, frame per frame, prima che arrivino sullo schermo. L'occhio umano non potrebbe essere così preciso, perché la retina ha bisogno di un certo tempo di recupero per passare da un'immagine all'altra. Invece in questo modo la presenza di una lesione sospetta viene sottolineata da un box di colore verde. E questa possibilità naturalmente minimizza il margine di errore".
Stiamo parlando, nello specifico, del dispositivo GI Genius, prodotto dalla Cosmo Pharmaceuticals e distribuito in Italia da Medtronic. Lo studio ha coinvolto 700 pazienti, che si sottoponevano alla colonscopia per lo screening o la sorveglianza di un cancro al colon-retto: è emersa una precisione diagnostica aumentata del 13%.
"Per il paziente non cambia nulla – conclude lo specialista. – L'esame non diventa né più lungo, né più fastidioso. È come quando si guida un'auto e poi si installa un software di assistenza alla guida: si continua a fare tutto quello che si faceva prima, però meglio".
Fonte| "Efficacy of Real-Time Computer-Aided Detection of Colorectal Neoplasia in a Randomized Tria" pubblicato su Gastroenterology, il 3 maggio 2020