È la giornata mondiale delle balene: come proteggere questi enormi mammiferi marini?

Nelle acque del Mediterraneo vivono tantissimi mammiferi marini. Balene, delfini e altre creature acquatiche la cui esistenza è però spesso minacciata dalle attività dell’uomo. Per questo motivo nel corso degli anni si è reso necessario creare uno spazio in cui questi animali potessero vivere in sicurezza, tutelati dai pericoli in cui, per colpa nostra, non fanno che incorrere e che a volte costano loro la vita.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Sara Del Dot 16 Febbraio 2020

Le vediamo scappare inseguite dalle baleniere nei mari del nord. Le vediamo sgozzate e raccolte senza vita da enormi imbarcazioni giapponesi. Le vediamo spiaggiate lungo le coste di tutto il mondo con lo stomaco pieno di rifiuti e sacchi di plastica. Sono grandi e grosse, ma non fanno del male a nessuno. Anzi, siamo noi che non riusciamo a smettere di fare del male a loro.

Le balene e più in generale i cetacei rappresentano un vero tesoro per il Pianeta e sono più simili a noi di quanto pensiamo. Abitanti da sempre delle profondità degli abissi, come noi hanno bisogno di aria per respirare e si proteggono l’un l’altro per sopravvivere. Come esseri umani, però, anche noi dobbiamo fare tutto ciò che possiamo per proteggerle e garantire loro una vita dignitosa, evitando loro la fine a cui le abbiamo purtroppo abituate. Per questo, da anni, in molte parti del mondo si sta lavorando per creare e implementare quelle che vengono definite aree marine protette o anche “santuari”, luoghi marini in cui è possibile ripristinare un ecosistema acquatico salubre, sano e favorevole alla vita delle creature che vi si trovano.

Il Santuario Pelagos del Mediterraneo

Da noi, un “santuario dei cetacei” esiste e fa parte di un enorme e più ampio progetto che coinvolge Italia, Principato di Monaco e Francia. Il suo nome è Pelagos e comprende un triangolo di Mediterraneo ampio quasi 100mila km quadrati in cui cetacei, quindi balene e delfini, ma anche tanti altri animali possono vivere liberamente, riprodursi e nutrirsi senza essere uccisi o cacciati.

Questa realtà, dichiarata “Area specialmente protetta di interesse mediterraneo”, nasce in Italia nel 1991, ma diventa internazionale a partire da un omonimo accordo sottoscritto nel 1999 a Roma dai tre paesi interessati dal momento che in quella zona marittima era stata riscontrata una presenza molto forte di mammiferi marini. Oggi, questa area coinvolge 124 Comuni francesi, 111 italiani e 1 del Principato di Monaco.

Secondo le informazioni diffuse dal sito web del Santuario sarebbero circa 8.500 le specie macroscopiche presenti nell’area, rappresentanti dal 4% al 18% delle specie marine mondiali. Specie che puoi avvistare facilmente durante i tour effettuati dalle varie associazioni nel mare ligure o in quello della Toscana, in compagnia di biologi esperti, oppure che puoi conoscere attraverso le varie iniziative dell’Istituto Tethys, dal 1986 attivo nella salvaguardia dei cetacei della zona.

Un enorme ecosistema insomma, una sorta di “oceano nel mare”, all’interno del quale si creano tante altre realtà simili, come quella del mare dei delfini appena approvato dalla Regione Toscana per assicurare protezione e tutela al cosiddetto “delfino dal naso a bottiglia”. Grazie a luoghi come questi, è quindi possibile impostare una gestione integrata della tutela della fauna marina, gestendo le attività economiche e turistiche umane senza mai perdere di vista la priorità, ovvero il rispetto della vita e della casa di questi animali.