È morta a 95 anni Gao Yaojie, la dottoressa cinese che denunciò l’epidemia di Aids negli anni ’90

Fu uno dei primi medici cinesi a scoprire e a denunciare l’epidemia di Aids che stava colpendo le campagne della regione dello Henan e la causa che l’aveva determinata: le attività di vendita di sangue da parte dei contadini più poveri, eseguite con l’autorizzazione delle autorità e senza i necessari protocolli igienici.
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Maria Teresa Gasbarrone 12 Dicembre 2023

È morta all'età di 95 anni la dottoressa Gao Yaojie, celebre medico dissidente che ha denunciato l'epidemia di Aids nelle zone rurali della Cina, nello specifico nella provincia di Henan. Gao è morta a New York, dove si trovava in esilio dal 2009. Lo ha confermato oggi, 12 dicembre 2023, ha confermato oggi Andrew Nathan, politologo esperto di Cina che gestiva gli affari della dottoressa negli Usa.

L'ex ginecologa si era trasferita a New York nel 2009, dopo anni di vessazioni e pressioni da parte di Pechino, scatenate dal lavoro di denuncia svolto da Gao nel rilevare l'insabbiamento della reale portata dell'epidemia di Aids nella provincia centrale dell'Henan, causato dalle attività di vendite di sangue, approvate dal governo.

Da sempre in prima linea nella battaglia contro l'Aids, Gao ha viaggiato per anni in tutta la Cina, curando malati e orfani, spesso perfino a proprie spese.

Nnel 2002 è stata nominata eroina asiatica dal Time Magazine e nel 2003 è stata insignita del Premio Ramon Magsaysay per il servizio pubblico a Manila, nelle Filippine. In entrambi i casi le è stato negato il permesso di recarsi fuori dalla Cina per ritirare i premi.

Il lavoro di denuncia di Gao

In Cina, negli anni '80 e '90, la vendita di sangue era comune nelle aree rurali, come lo Henan. Le limitate opportunità economiche delle comunità agricole lasciavano loro poche altre opzioni per guadagnarsi da vivere e la vendita di sangue era spesso sostenuta dai governi locali. Tuttavia, poiché all'epoca i casi di Hiv diagnosticati nella Cina rurale erano pochi e la consapevolezza dell'AIDS era scarsa, il sangue veniva raccolto anche da pazienti positivi al virus, portando alla diffusione della malattia.

Gao fu infatti tra i primi medici a individuare l'origine della misteriosa malattia che stava uccidendo gli abitanti dei villaggi della campagne cinesi a metà degli anni '90: la dottoressa si rese infatti conto che un gran numero di contadini poveri avevano contratto l'Aids o l'Hiv vendendo sangue in programmi di raccolta approvati dal governo avviati un decennio prima, ma eseguiti senza le adeguate e necessarie precauzioni igieniche. In quegli anni, infatti, le autorità cinesi pensavano che l'Hiv si trasmettesse in due modi: attraverso il sesso o da madre a figlio durante la gravidanza.

"Nonna Gao"

In un primo momento, i funzionari dello Henan coprirono la pratica della vendita di sangue e cercarono di tenere nascosto lo scandalo, senza offrire nessun aiuto alle persone malate. Solo a metà degli anni Novanta decisero di interrompere le attività di trasfusione.

Senza nessun aiuto dalle autorità, Gao si è spesa in prima persona persona per aiutare le comunità colpite e aiutare i malati, perfino a proprie spese. Conosciuta – riferisce la Bbc – anche come "Nonna Gao", si dice che la dottoressa abbia visitato più di 100 "villaggi dell'Aids" e incontrato più di 1.000 famiglie. Spesso regalava cibo, vestiti e materiale stampato sull'AIDS, nel tentativo di aumentare quanto più possibile la consapevolezza sul virus e le modalità di trasfusione.