E se la cura per il cancro fosse nascosta in un virus? Sta per partire un esperimento in Australia

In realtà è dall’inizio del secolo scorso che si è intuito come i virus possano attaccare ed avere la meglio sulle cellule cancerogene, ma bisognava trovare un agente patogeno che non provocasse ulteriori danni nell’essere umano. Una società bioteconologica australiana ha messo a punto un metodo ed entro il 2020 partirà la sperimentazione su esseri umani.
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Giulia Dallagiovanna 11 Novembre 2019
* ultima modifica il 22/09/2020

Una malattia per sconfiggere un'altra malattia. Ti suonerà piuttosto strano come concetto, ma potrebbe diventare l'ultima frontiera della lotta contro il cancro. Lo scorso giugno è stato pubblicato sulla rivista Nature l'ultimo di una serie di studi coordinati dal professor Yuman Fong, che hanno testato in laboratorio l'ipotesi formulata da alcuni ricercatori della società biotecnologica australiana Imugene: uccidere le cellule cancerogene utilizzando il virus del vaiolo bovino. Il trattamento davvero alternativo si chiama CF33 e sarebbe potenzialmente in grado di distruggere qualsiasi formazione maligna. È ancora presto però per gridare alla cura definitiva: al momento è stato infatti provato solo sui topi mentre entro il 2020 dovrebbe partire una vera e propria sperimentazione sugli esseri umani.

I pazienti volontari saranno affetti da tumore al seno triplo negativo, melanoma, cancro al polmone, carcinoma alla vescica, tumori del tratto gastrointestinale. Un ampio ventaglio di casistiche per capire su quale forma questo trattamento riscuote i maggiori successi.

Si utilizza il virus del vaiolo vaccino, che è innocuo per l'essere umano

Ma partiamo dall'inizio e cerchiamo di capire meglio cosa sta accadendo. Innanzitutto, all'interno della comunità scientifica non si tratta di un fulmine a ciel sereno: è più o meno dagli inizi del secolo scorso che si è intuita la capacità da parte di alcuni virus di attaccare le cellule malate. Il primo sospetto è arrivato quando alcune persone che avevano ricevuto il vaccino contro la rabbia mentre erano già affette da cancro, avevano visto quest'ultimo entrare in fase di remissione. A partire da questa osservazione, la ricerca ha iniziato a muovere i suoi passi ma si è sempre trovata di fronte a un grande problema: come si può iniettare un agente patogeno nel corpo di una persona, senza che questa non debba fare i conti con i danni provocati dalla nuova infezione?

Si trattava inoltre di virus modificati, resi più aggressivi in modo che distruggessero le particelle maligne. La riposta è arrivata proprio dal vaiolo vaccino che è innocuo per l'essere umano. La società australiana ha così provato a mescolarlo con altri virus e mettere a punto un metodo per uccidere il cancro: il nuovo microorganismo dovrebbe infettare la masse tumorali e farle esplodere. A questo punto dovrebbe essere il tuo stesso sistema immunitario a rintracciare tutte le cellule tumorali sparse per il tuo corpo ed eliminarle.

Per ora questo sistema ha dato dei buoni risultati, anche se la vera prova del nove sarà il test che sta per cominciare.

Fonte| "A chimeric poxvirus with J2R (thymidine kinase) deletion shows safety and anti-tumor activity in lung cancer models", pubblicato su Nature il 17 giugno 2019

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