Ecco perché dovremmo imitare queste 12 città europee che hanno ridotto l’uso dell’auto

Sapevi che esistono studiosi che cercano ogni giorno di capire quali siano i metodi migliori per ridurre le emissioni nelle nostre città? Ultimamente, dopo un grande lavoro di ricerca e consultazione di più di 800 report, hanno presentato un nuovo studio dove propongono 12 metodi per ridurre l’uso delle macchine e che hanno già funzionato in alcune città europee. Vediamoli insieme.
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Francesco Castagna 10 Maggio 2022

Quante volte prendi la macchina nella tua città? Magari per via della pandemia e della paura del covid hai smesso di usare i mezzi pubblici e pensato di acquistare una bicicletta o un monopattino. Ma comunque devi sapere che se queste azioni le facciamo singolarmente non saremo in grado di ridurre l'inquinamento dell'aria.

Di recente infatti, all’inizio del 2022, è stato condotto uno studio prendendo in esame 800 rapporti e studi di casi precedenti, dal 2010 in poi. La ricerca, dal nome Case Studies on Transport Policy ha approfondito e preso in considerazione tutte le misure che nelle medie e grandi città hanno contribuito a ridurre con successo l’uso dell’automobile, o che possono ancora farlo. Partendo da una serie di osservazioni, devi sapere che i ricercatori hanno trovato 12 interventi utili a ridurre l’uso delle automobili nelle città europee.

Ma perché dobbiamo farlo? Sicuramente per raggiungere gli obiettivi climatici previsti dai Paesi Ue entro il 2035. Tra l’altro, se non lo sapevi, l’Unione Europea ha previsto nel pacchetto Fit for 55 lo stop alla vendita di auto a benzina e diesel dal 2035, per ridurre i gas nocivi del 55% entro il 2030.  Le emissioni delle automobili nell’Unione europea infatti sono ancora troppo alte: il servizio dei trasporti europeo è responsabile del 30% delle emissioni totali di CO2 in Europa, il 72% proviene dal trasporto stradale e di questa percentuale il 60,7% deriva dall’utilizzo di autovetture.

La maggior parte degli interventi proposti dallo studio sono stati guidati dal governo locale, pianificati e decisi in collaborazione con diversi attori urbani. Si tratta, se non ne sei a conoscenza, di una serie di politiche per ridurre la proprietà e l'utilizzo dei veicoli, insieme a una transizione ai veicoli elettrici per raggiungere la neutralità climatica, necessaria a limitare il riscaldamento al di sotto dei 2°C. Secondo i ricercatori “Mentre le città sono responsabili del 50-60% delle emissioni globali di GHG (UN Habitat, 2021), offrono anche soluzioni promettenti per l'azione politica e sociale per ridurre le emissioni, compresa la sperimentazione nuove forme di politica e pianificazione”. La ricerca sostiene quindi che dal livello locale possano nascere ispirazioni che si possono estendere a livelli più ampi, andando a incidere su scala globale.

Vediamo insieme questi 12 interventi per capire meglio come in futuro, speriamo prossimo, potrai evitare di prendere la macchina e quindi inquinare meno.

Tasse di congestione

Ti sarà capitato se vivi in città di sentire dal tuo Comune che il livello di smog presente nell’aria supera la soglia prevista. Alcune città hanno pensato di richiedere agli automobilisti una tassa per entrare nel centro. I ricavi di queste tasse andranno a sostenere il trasporto pubblico sostenibile. Alcuni esempi sono Londra, Milano, Stoccolma e Göteborg. Ovviamente come puoi immaginare si tratta solo di un inizio, perché pur riducendo le emissioni di gas questa misura da sola non basta a risolvere il problema dell’inquinamento ambientale.

Parcheggi e controlli del traffico

Alcune città europee hanno pensato invece di rimuovere i parcheggi e modificare la viabilità interna delle loro strade. Al posto di isolati pieni di macchine i cittadini hanno visto trasformare i loro quartieri con piste ciclabili e passerelle pedonali. E vuoi sapere la verità? Ha funzionato. Lo può confermare la città di Oslo che ha ridotto l’utilizzo delle automobili di circa il 19%.

Zone a traffico limitato

Se vivi in città grandi e molto abitate, saprai benissimo che il problema del traffico è all’ordine del giorno. Per questo motivo Roma ha deciso di creare delle zone a traffico limitato. Contemporaneamente, ha indirizzato i fondi raccolti dalle sanzioni degli automobilisti al trasporto pubblico, spostando gli equilibri e incoraggiando un maggiore uso del trasporto pubblico. Se abiti a Roma perciò, dovresti sapere che non puoi accedere al centro con la macchina in determinate ore del giorno.

Servizi di mobilità per i pendolari

Ad Utrecht, il Comune e le aziende private hanno collaborato indice per dare ai dipendenti degli abbonamenti gratuiti al trasporto pubblico. In più, lavorando in squadra, comune e associazioni hanno creato un servizio di navette per collegare le fermate ai luoghi di lavoro. Risultato? Utrecht ha ridotto di quasi il 40% l’uso della macchina da parte dei pendolari.

Tariffe per il parcheggio sul posto di lavoro

Ti è mai capitato di andare a lavoro in macchina e di non trovare parcheggio al primo colpo? Immagino di sì. Pensa che sorpresa hanno avuto invece i dipendenti di Rotterdam, che si sono ritrovati con un programma che gli addebitava il parcheggio fuori dai loro uffici. Nottingham invece ha proposto di applicare una tariffa ai datori di lavoro con più di 10 posti auto nei pressi del loro ufficio. Quest’ultima misura però, è stata efficace tre volte meno della scelta di Rotterdam.

Pianificazione del viaggio sul posto di lavoro

Sai dov’è Norwich? Si trova nel Regno Unito ed è una cittadina di cui ti voglio parlare per la sua scelta di combinare bus-navetta, sconti per il trasporto pubblico, infrastrutture per le biciclette e riduzione del parcheggio. Tutto per intervenire sul tragitto dei pendolari da casa al posto di lavoro. La decisione ha ridotto del 18% l’utilizzo dell’automobile.

Pianificazione del viaggio universitario

La stessa politica è stata altre volte adottata per gli universitari, promuovendo i trasporti pubblici e riducendo i parcheggi nei campus universitari. La città che ha ottenuto il maggior successo, usando il metodo della “carota e bastone”,  è Bristol, che ha ridotto l’uso delle automobili del 27%.

Servizi per la mobilità degli studenti

Quando andavi a scuola hai mai preso la navetta per arrivare al tuo istituto? Se la prendevi sei stato fortunato, altrimenti sappi che alcune città hanno pianificato un servizio di collegamento con la navetta, per arrivare ai campus. Catania per esempio ha adottato questo metodo e ha diminuito l’uso dell’auto del 24% rispetto a prima.

Car Sharing

Se non esistono navette, c’è sempre la possibilità di prevedere nelle città un servizio di car sharing. Alcune città, come Brema in Germania, o Genova, hanno osservato che condividendo i veicoli si otteneva una riduzione straordinaria: per ogni auto in sharing messa a disposizione non venivano utilizzate tra le 12 e le 15 vetture. Il rischio di questa misura però, è che le persone che non hanno un’auto ne facciano uso per comodità.

Pianificazione degli spostamenti per andare a scuola

Due città inglese come Brighton & Hove e Norwich hanno adottato un programma di assistenza degli spostamenti per andare a scuola. Nel programma forniscono consigli di viaggio, pianificano eventi per incoraggiare a camminare e andare in bicicletta, e inoltre hanno migliorato la mobilità creando biciclette nelle loro città.

Piani di viaggio personalizzati

Sono programmi realizzati per tutti i cittadini e quindi possono avere degli impatti molto più significativi rispetto a quelli per piccoli gruppi. Si tratta di schemi elaborati dalle associazioni e dal Comune, che prevedono percorsi a piedi, ciclabili e l’uso di trasporti pubblici in maniera alternata e che ti permettono di raggiungere qualsiasi punto della città.

App per la mobilità sostenibile

In questo Bologna è una città pioniera per aver realizzato un’app in grado di consentire alla comunità di tracciare la propria mobilità, rendendola sostenibile. Infatti, gli iscritti dell’app partecipano camminando o spostandosi in bicicletta e con mezzi pubblici, e guadagnano punti con cui potranno ottenere dei premi. L’efficacia di questa app non è ancora chiara, ma i partecipanti hanno riferito di aver quasi abbandonato la loro macchina grazie proprio a questa ludicizzazione della mobilità sostenibile.