Le temperature che aumentano, le specie animali che si estinguono a velocità sempre maggiore, le notizie di disastri naturali, come alluvioni o incendi. E poi la siccità, visibile a chiunque dia un'occhiata ai campi aridi e ai letti di fiumi e laghi sempre più asciutti. Le conseguenze del cambiamento climatico sono già evidenti per tutti, anche per chi si ostina a negarle. Così come è noto che, se continuiamo di questo passo, il risultato sarà, potenzialmente, catastrofico. Ti fa paura tutto questo? Immagino di sì ed è normale. In alcune persone però genera un vero e proprio mix di rabbia, stress, timore e attacchi di panico. È la cosiddetta eco-ansia e secondo l'American Psychological Association, sarà uno dei più frequenti disturbi mentali dei prossimi anni.
I sintomi principali sono insonnia, depressione e attacchi di panico. Non riuscire a dormire perché si intravede un futuro con poche speranze, svegliarsi nel cuore della notte in preda alla paura o, semplicemente, assumere un atteggiamento di rassegnazione e impotenza sono tutte manifestazione di un male che ci stiamo provocando da soli. Ti ritroverai a fare più caso alle notizie sull'ambiente e a ogni piccolo cambiamento che scorgerai guardando fuori dal finestrino. Una paura che si autoalimenta, insomma, e contro la quale è difficile combattere. Soprattutto se l'impressione generale è quella di una politica che non si impegna nel concreto contro il surriscaldamento globale, quando non lo nega del tutto, come accade negli Stati Uniti con Donald Trump.
La prima a rendersi conto che c'era un nuovo disturbo in atto è stata la psicologa americana Melissa Pickett. Dopodiché, diversi studi hanno confermato le sue previsioni. Secondo una ricerca dell'Università di Stanford, ad esempio, sia negli Usa che in Messico il tasso dei suicidi è aumentato proprio a causa delle temperature eccessivamente alte. E dall'Università di Umeå, in Svezia, hanno confermato che sono in crescita anche le patologie psichiatriche e i disturbi mentali in genere. Si stanno inoltre diffondendo alcuni gruppi, chiamati Birth Strike, di persone che si rifiutano di avere figli fino a quando non si fermerà il cambiamento climatico. Un generale senso di panico verso un problema più grande di noi e che solo tutti insieme potremo risolvere.
Secondo gli psicologi, però, è proprio provando ad agire per proteggere il pianeta che puoi contrastare l'eco-ansia. Ecco alcuni consigli che potrebbero esserti utili:
Sapere che stai facendo la tua parte in questa battaglia ti aiuterà a intravedere una speranza e a prendere meglio coscienza dell'entità del problema. In questo modo, sarà anche più semplice contrastare l'ansia che gli stravolgimenti del clima ti stanno provocando.
Fonti| "Higher temperatures increase suicide rates in the United States and Mexico" pubblicato su Nature Climate Change il 23 luglio 2018;
"Heatwaves and Hospital Admissions for Mental Disorders in Northern Vietnam" pubblicato su PLoS One, il 19 maggio 2016